Il gotico padano. Dialogo con Pupi Avati di Ruggero Adamovit, Claudio Bartolini edito da Le Mani-Microart'S

Il gotico padano. Dialogo con Pupi Avati

Data di Pubblicazione:
16 giugno 2014
EAN:

9788880125143

ISBN:

8880125141

Pagine:
248
Formato:
brossura
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Descrizione Il gotico padano. Dialogo con Pupi Avati

Cosa lega la tranquilla e solare Emilia-Romagna alle storie cupe e inquietanti messe in scena da Pupi Avati al ritmo cadenzato di ogni decennio? È lo stesso cineasta a scandire, passo a passo con i contenuti presentati dagli autori, le tappe di un percorso misterioso che si addentra nei meandri del gotico, suo territorio cinematografico di elezione. Un viaggio che prende le mosse dalla fertile mentalità dei contadi emiliani e romagnoli, inesauribili fucine di paure e secolari tramiti di ataviche credenze e superstizioni. Dalle immobili e placide campagne assolate alle acquose propaggini del delta del Po, dagli umidi e ombrosi boschi dell'Appennino fino ai chiassosi lidi della riviera romagnola, il libro segue le linee tracciate dai territori di una regione da sempre sinonimo di serenità, apertura e divertimento, alla ricerca di quella crepa in cui la macchina da presa si inserisce per riportare a galla un terrore antico. Con "La casa dalle finestre che ridono", indiscusso cult movie, Avati inaugura il filone del gotico padano, trasfigurando ì propri luoghi d'infanzia fino a renderli vere e proprie fabbriche del terrore, contenitori di ossessioni e di spaventosi segreti. Per continuare con le suggestioni che popolano opere di genere come leder, "L'arcano incantatore" e "Il nascondiglio", provenienti dal passato prossimo e remoto vissuto in Emilia.

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3 di 5 su 2 recensioni

Gotico padano. Di F. Sergio-10 luglio 2011

Per chi vuole saperne di più circa la produzione cinematografica di avati. Sia nella parte relativa alla cinematografia horror del regista (ma si parla anche di due bizzarri film come 'Balsamus l'uomo di Satana' e 'Le strelle nel fosso'), sia in quella - di carattere antropologico - che analizza la cultura contadina, inesauribile fonte d'ispirazione per Avati, impregnata com'è (o meglio: com'era) da credenze irrazionali e inquietanti. Nel libro sono presenti, inoltre, due interessanti inserti fotografici.

La paura secondo Pupi AvatiDi C. Massimo-8 ottobre 2010

Un buon lavoro, sia nella parte relativa alla cinematografia horror del regista (ma si parla anche di due bizzarri film come 'Balsamus l'uomo di Satana' e 'Le strelle nel fosso'), sia in quella - di carattere antropologico - che analizza la cultura contadina, inesauribile fonte d'ispirazione per Avati, impregnata com'è (o meglio: com'era) da credenze irrazionali e inquietanti. Nel libro sono presenti, inoltre, due interessanti inserti fotografici.