Libro Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia Gli Adelphi di Adelphi
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Il giorno della civetta

Editore:

Adelphi

Collana:
Gli Adelphi
Edizione:
10
Data di Pubblicazione:
20 febbraio 2002
EAN:

9788845916755

ISBN:

8845916758

Pagine:
137
Disponibile anche in E-Book
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Trama Libro Il giorno della civetta

Di questo romanzo breve sulla mafia, apparso per la prima volta nel 1961, ha scritto Leonardo Sciascia: "... ho impiegato addirittura un anno, da un'estate all'altra, per far più corto questo racconto. Ma il risultato cui questo mio lavoro di 'cavare' voleva giungere era rivolto più che a dare misura, essenzialità e ritmo, al racconto, a parare le eventuali e possibili intolleranze di coloro che dalla mia rappresentazione potessero ritenersi, più o meno direttamente, colpiti. Perché in Italia, si sa, non si può scherzare né coi santi né coi fanti: e figuriamoci se, invece che scherzare, si vuole fare sul serio".

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Recensioni degli utenti

4 di 5 su 33 recensioni

Purtroppo ancora attuale Di s. rita - 6 aprile 2015

"Il giorno della civetta" è tratto da un fatto reale accaduto a Sciacca nel gennaio del 1947. Qui Cosa Nostra uccise il sindacalista comunista Accursio Miraglia, mentre nel libro ad essere ucciso è Salvatore Colasberna, presidente di un'impresa edilizia. Le indagini vengono affidate al capitano Bellodi, che è di Parma e che non comprende e non accetta l'omertà che c'è nel sud. Dal libro è stato tratto anche l'omonimo bellissimo film di Damiano Damiani, in cui recitarono Franco Nero (che interpreta il capitano Bellodi) e Claudia Cardinale (Rosa Nicolosi). Ancora oggi, rileggendolo, dimostra la sua attualità.

Il giorno della civetta Di d. giorgia - 14 luglio 2014

Colasberna, il presidente di una piccola cooperativa edilizia, viene assassinato. L'indagine viene affidata al capitano dei carabinieri Bellodi, emiliano ed ex partigiano. Poco dopo viene ucciso anche un contadino, Nicolosi, il quale ha visto fuggire uno dei killer di Colasberna. La medesima fine spetta a Parinieddu, un informatore dei carabinieri. Grazie alle poche informazioni date dalla vedova di Nicolosi, Bellodi riconosce Diego Marchica, un pregiudicato, come esecutore dell'omicidio. Tramite un biglietto lasciato da Parinieddu, Bellodi viene a conoscenza dei nomi dei due mandati dell'omicidio: Don Mariano Arena e il " Pizzuco", i due capi mafiosi dai quali Colasberna non aveva voluto protezione. Grazie ai lunghi interrogatori ai quali Marchica e i due capi mafiosi sono sottoposti, cominciano a trapelare informazioni importanti, e quando il caso raggiunge simili proporzioni divente evidente che un uomo solo, come Bellodi, non può più permettersi di fronteggiare una così grande organizzazione. Il capitano è mandato in licenza per malattia e ritorna al nord, da dove apprende che tutto il suo lungo e faticoso lavoro non è servito a nulla, poiché tutte le colpe vengono date alla vedova Nicolosi, che si ritrova accusata di omicidio assieme al suo amante.

Il giorno della civetta: commento Di G. Valerio - 25 maggio 2012

Gia dal titolo, che mostra una contrapposizione si può capire di cio che parla il libro. Uno scontro contro la mafia, in sicilia, dove avviene un omicidio in piazza su un autobus. La storia si fa sempre intrigante. Sciascia ha scitto il libro con molti termini e nomi propri siciliani. La comprensione del libro avverrà in modo un po' lento, ma la storia è sempre più interessante. Andrà letto senza pause di giorni interi.

Libro denuncia Di R. Maria Pia - 23 maggio 2012

Grande romanzo di Sciascia che descrive e denuncia il mondo omertoso della sua Sicilia. La storia ruota intorno ad un omicidio avvenuto ai danni del presidente di una piccola cooperativa edilizia. Le indagini si rivelano subito difficoltose proprio a causa del clima di omertà tipico di quel territorio. Interessante è notare il coraggio di Sciascia che, da siciliano doc, non tende a nascondere questo "cancro", ma a portarlo alla luce anche se questo vuol dire "marchiare" la sua gente.

Piacevole Di I. Luana - 7 maggio 2012

Lo lessi durante gli anni del liceo e devo dire che ne conservo ancora un ricordo non proprio positivo. Eppure il testo fin da subito mi rivelò uno scrittore capace, quanto mai attuale e molto profondo. Spero di poterne apprezzare la famosa grandiosità magari rileggendolo prossimamente. Vediamo cosa viene fuori.

Piacevole Di I. Achille - 7 maggio 2012

Un testo di tutto rispetto che ho trovato piacevole nella scrittura e quanto mai attuale per la nostra epoca, considerando che è un classico della letteratura! Il ritmo è incalzante mentre lo stile molto fluido, affatto prolisso o licenzioso dunque si lascia apprezzare da chiunque. Un testo molto bello che personalmente vi consiglio!