Il giocattolo dei bambini vol.10

Rispetto all'anime il manga verso metà cambia, diventa molto più profondo e si parla di più del legame sana-akito. Sana scopre di essere affetta da una grave malattia chiamata malattia della bambola, nonostante lei pensa di sorridere, piangere ecc il suo viso non fa alcun espressione proprio come una bambola.

Sana, pur non riconoscendo la sua malattia, capisce che in lei c'è qualcosa che non va e che ciò è collegato alla partenza di Akito. I due vogliono diventare adulti, per non separarsi più. L'addio è inevitabile, ma almeno i due ragazzi hanno capito che possono sostenersi a vicenda anche a distanza. Dopo due anni, cambiati (ma neanche tanto) Sana e Akito si rincontrano e possono ricominciare Bilancio generale: tra alti e bassi è proprio una bella storia, i protagonisti sono all'inizio bambini delle elementari e poi, piano, crescono e, pur affrontando tante difficoltà, riescono sempre a risollevarsi. I personaggi creati dalla Obana riescono a trasmettere sentimenti, tant'è vero che, come ho già detto, quando Sana è allegra, ci sentiamo euforici, quando è triste, anche noi siamo un po' tetri. Se riuscite a recuperarlo, "Il giocattolo dei bambini" è sicuramente da leggere!

Un manga molto interessante e con spunti da grande indagine psicologica. Però le troppe gag, i bambini come protagonisti e un disegno che non amo troppo mi impediscono di apprezzare appieno l'opera della Obana: "solo" quattro stelle quindi per questo suo lavoro.

Bellissimo manga, dal quale è stata tratta la serie animata "Rossana": spassoso, divertente, ma nonostante questo affronta temi seri e scottanti vicini ai ragazzi del giorno d'oggi!