La genesi della fede. La formazione della coscenza credente tra essere riconosciuto ed essere riconoscente di Mislav Hodzic edito da Pontificio Istituto Biblico
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La genesi della fede. La formazione della coscenza credente tra essere riconosciuto ed essere riconoscente

Data di Pubblicazione:
1 Gennaio 2009
EAN:

9788878391420

ISBN:

8878391425

Pagine:
264
Argomento:
Cattolicesimo romano, Chiesa cattolica romana
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Descrizione La genesi della fede. La formazione della coscenza credente tra essere riconosciuto ed essere riconoscente

La disciplina teologica propone di dare una proposta/risposta alla ricerca della fede, della verità seguendo l'invito di Pietro riportato in 1 Pt 3,15-16, testo programmatico, quasi mai preso nel suo insieme. L'espressione più adeguata del rapporto intimo e personale dell'uomo con Dio ci è data dal (ri)conoscimento reciproco in Gal 4,9. Questo lavoro vuole ricostruire e riproporrere il trattato teologico De Fide che guarirebbe finalmente la frammentazione del sapere nata con il divorzio tra riflessione ed esperienza.

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RecensioneDi H. Mislav-11 Agosto 2010

Diretta da Elmar Salmann all’Università Gregoriana, questa pregevole dissertazione di dottorato reca, sotto il titolo generico, un sottotitolo pregnante che meglio ne esprime il contenuto. L’A. ha preso le mosse dal convincimento che l’esperienza mistica riveste, per chi cerca Dio, un carattere di plausibilità superiore a quello dei manuali di teologia fondamentale. Il che è certamente vero. Di qui si è avviato verso l’analisi teologica e l’interpretazione del rapporto tra esperienza e riflessione, tra la genesi della fede e teologia. Nasce così la sua ricerca che ha come centro la reciproca correlazione e il reciproco riconoscimento tra Dio e l’uomo: la fede, che è come dire la coscienza credente e la preghiera. Questa risposta personale al Dio della Rivelazione forma il riconoscimento e la riconoscenza che salgono a Dio nel rapporto interpersonale. Il sottotitolo si riferisce precisamente alla modalità del processo con cui la coscienza credente si colloca tra “essere riconosciuto” ed “essere riconoscente”. L’A. chiama formazione il processo evolutivo, spirituale, morale, intellettuale, somma di valori, conoscenze e principi, che si modella sull’archetipo Gesù, sulla sua fiducia e obbedienza al Padre. La coscienza credente è il nucleo più intimo della personalità e identità religiosa, il locus dialogico nel quale l’uomo riconosce l’affidabilità di Dio. In questa relazione personale, agiscono il momento patico, passivo, dell’essere riconosciuto, e il momento pratico, attivo, dell’essere riconoscente. A Dio che prende l’iniziativa di farsi conoscere e amare (momento patico) risponde l’uomo con la sua iniziativa che giudica e decide (momento pratico). È, questa, una concezione che potrebbe contribuire a tirar fuori il discorso teologico delle secche dell’opposizione fede-ragione. Il taglio fenomenologico si estende anche ai quattro interlocutori con i quali, con scelta opinabile, l’A. si confronta: Hans Urs von Balthasar, Karl Rahner, Pierangelo Sequeri, Jürgen Werbick. Sono teologi che esprimono sensibilità differenti, ma che servono all’A. per dare risalto al carattere affettivo-mistico introdotto nella pensabilità della fede. La genesi della fede è l’inizio di quella maturità della coscienza credente che si comprende ed è compresa e si compie nella preghiera. Ma quanto più favorevolmente avremmo visto l’A. applicarsi, al posto di qualcuno dei suoi interlocutori, allo Über die Liebe di Josef Pieper. Queste poche righe intendono soltanto segnalare un lavoro accurato e degno di riflessione, dal quale ci si ritrae con la gradevole impressione che sia opera di un uomo con l’anima di “fanciullo” che cerci Dio mettendo a suo servizio una ragguardevole erudizione teologica e un’acuta capacità speculativa, senza che l’una o l’altra opprima o distrubi una semplicità originaria di approccio. Il Salmann loda l’impostazione chiara del lavoro e la linearità del suo allievo. In realtà, è un libro arduo per il linguaggio tecnico, spesso germanizzante, suggestivo per lampeggianti intuizioni spirituali, ma non privo di difficoltà e oscurità per un lettore non specialista. A nostro avviso, comunque, meriterebbe di essere sottratto alla collana di tesi teologiche pubblicata dalla Gregoriana e di conoscere una più ampia diffusione. Giandomenico Mucci, S.I., “Civiltà Cattolica” 3839/161, 519-520