Frida Kahlo di Rauda Jamis edito da TEA
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Frida Kahlo

Editore:

TEA

Edizione:
6
Traduttore:
Celotto F.
Data di Pubblicazione:
5 luglio 2018
EAN:

9788850250684

ISBN:

8850250681

Pagine:
268
Formato:
brossura
Argomenti:
Storia dell'arte e stili artistici: dal 1900 al 1960 circa, Pittura e tecniche della pittura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Frida Kahlo

Selvaggia e passionale come il suo Paese d'origine, il Messico, violenta e dolcissima come l'attaccamento alla vita che la caratterizzò, visionaria e realistica come i suoi quadri, Frida Kahlo (1907-1954) è sicuramente una delle più grandi pittrici contemporanee, a lungo misconosciuta ma recentemente riscoperta dalla critica e dal grande pubblico. Immobilizzata sin dall'età di diciassette anni, in seguito alla poliomielite e a un grave incidente automobilistico, Frida partecipò attivamente alle vicende rivoluzionarie del suo Paese, trovando infine nella pittura lo strumento più versatile per esprimere la sua disperata vitalità. Allieva, moglie e musa di Diego Rivera, ebbe contatti fecondi, e a volte burrascosi, con molti protagonisti dell'arte europea tra le due guerre - Duchamp, Breton, Picasso, Kandinskij, tra gli altri - lasciando a tutti il ricordo di un'artista tormentata e inconfondibile, di una personalità straziata e indimenticabile. Biografa commossa e partecipe, Rauda Jamis ci rivela con questo libro i multiformi aspetti di una pittrice straordinaria e seducente, dotata - come afferma il poeta Octavio Paz - «di fantasia, maniera precisa e preziosa, humour crudele, ferite e fiori». Con quattordici fotografie fuori testo.

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4 di 5 su 1 recensione

Frida KahloDi D. Andrea-6 aprile 2011

Libro incredibile per la quantità di emozioni che sa suggerire. E' molto difficile descrivere le emozioni che questa raccolta di foto, derivanti dalla collazione privata di Frida Khalo e solo da poco tempo resa pubblica, provoca. Ci sono foto di famiglia realizzate dal padre, foto realizzate dalla stessa Frida, foto realizazte da amici alcuni grandi fotografi come Edward Weston e Tina Modotti. Ci sono poi le foto della Frida malata, le foto degli amici e degli intellettuali che frequantavano la Casa Azul, la casa che era stata di Frida bambina e che Frida e Diego Rivera adattarono al loro gusto artistico. Ci sono le foto che Frida collezionò, ma ci sono anche le foto che utilizzò per scambiare momenti di affetto con parenti ed amici lontani, come ci sono foto che le servirono come modello per realizzare alcuni dei suoi più celebri dipinti. Sicuramente si ha modo di comprendere osservando queste immagini meglio non solo l'artista, e i motivi che la indussero a rappresentarsi in quella sorta di fissità dolorosa, dipingendo se stessa imbruttita e quasi inespressiva, ma si capisce pure meglio il ruolo dell'intellettuale e della rivoluzionaria, ma soprattutto si coglie direttamente la forza di questa donna "gigantesca", della sua voglia di vivere nonostante tutto e nonostante le avversità. Si capisce come quella sorta di durezza della rappresentazione di se corrispondesse invece ad una gioia di vivere, anche se continuamente delusa e sottomessa al dolore. Forse queste sono cose che sono state più volte scritte nelle sue biografie e nei testi di critica, ma le fotografie danno modo di "vedere" e di lasciarsi coinvolgere senza la mediazione del testo scritto. Consentono di lasciarsi trasportare lì, accanto al letto di Frida in trazione che pure disegna, oppure lì sulla sedia a rotelle mentre fuma una sigaretta nel giardino della sua casa. Si scopre poi un aspetto di Frida forse poco conosciuto. Era essa stessa un'ottima fotografa. Aveva imparato da piccola con il padre. Si coglie la sua disinvoltura non solo nell'uso del mezzo fotografico, ma anche nel suo stare davanti all'obiettivo come soggetto della foto medesima.