La fortuna dei Meijer di Charles Lewinsky edito da Einaudi

La fortuna dei Meijer

Editore:

Einaudi

Collana:
I coralli
Traduttore:
Tortelli V.
Data di Pubblicazione:
6 marzo 2007
EAN:

9788806184049

ISBN:

8806184040

Pagine:
912
Formato:
brossura
Acquistabile con la

Trama La fortuna dei Meijer

Nell'Ottocento gli ebrei svizzeri erano confinati in due villaggi. Uno di questi è Endingen, dove vivono felicemente il probo commerciante di bestiame Salomon Meijer e la sua famiglia. Una sera del 1871 alla loro porta si presenta un lontano cugino che afferma di essere stato ferito nella battaglia di Sedan e di volersi stabilire dai suoi unici parenti. Nessuno in quella pacifica casa intuisce quanti cambiamenti porterà quell'estraneo nelle loro esistenze. Perché Janki, così si chiama il giovane, è sì un po' sbruffone, ma ha anche il fiuto degli affari e molto spirito di iniziativa, e quindi nel giro di pochi anni non solo avrà sposato una delle ragazze di casa ma sarà il padrone di un fiorente negozio di stoffe francesi a Baden, la città più vicina. Dopo questo primo sommovimento, seguiremo i membri della famiglia Meijer per oltre settant'anni e quattro generazioni, li vedremo schierarsi nel 1893 contro il primo referendum, vagamente antisemita, della Confederazione, prendere, per opportunismo, decisioni che gettano nell'angoscia tutta la stirpe, e, d'altro canto, pagare a caro prezzo scelte coraggiose e coerenti, capiremo perché un battesimo può impedire l'amore fra due giovani e come sia possibile che, quando il mondo ebraico in tutta Europa verrà scompaginato, un medico omosessuale non più giovanissimo possa trovare del tutto inaspettatamente moglie e due figli.

Fuori catalogo - Non ordinabile
€ 19.50

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
4 di 5 su 3 recensioni

La fortuna dei MeijerDi g. andrea-10 agosto 2011

Bel romanzo di impostazione piuttosto classicheggiante che piacerà ai cultori del romanzo ottocentesco, la "fortuna" dei Meijer sta proprio nel vivere nella quieta Svizzera, paese sempre defilato rispetto a grandi mutazioni e movimenti dello scenario europeo, pur dovendo anche lì affrontare alcune dure prove di discriminazione razziale e isolamento sociale. Ad esempio il provvedimento svizzero del 1893 di proibire sul proprio territorio la macellazione ebraica rituale perché troppo crudele, imponendo quindi l'importazione di bestiame già macellato dall'estero; oppure il confinamento in alcuni villaggi, tra cui Endingen, quello in cui appunto vive la famiglia Meijer. Diversamente da altri romanzi centrati sulla storia di famiglie ebraiche, questo di Lewinsky il suo primo ad essere tradotto in italiano non è un romanzo pervaso di sconforto e tristezza. La disperazione, lo scoramento, l'infelicità vi affiorano a tratti, come accade nella vita, per poi essere risucchiati e scoloriti dagli eventi della quotidianità, magari grigi e ripetitivi, ma in grado di farci dimenticare dei tarli che ci rodono, almeno fin quando il trantran della sopravvivenza ci tiene impegnati. Come in ogni saga che si rispetti, anche in questa grandi figure femminili, donne forti, granitiche, testarde, che siano chiuse nel loro dolore o che lo comunichino con ogni fibra del loro corpo. Ma non mancano nemmeno gli uomini miti, appassionati, caparbi, grandi lavoratori, umili e sensibili accanto a figure grette, avide, calcolatrici, distratte. Ci sono momenti di vera commozione, soprattutto centrati su Chanele (una delle due capostipiti) e sulla sua ricerca della vera famiglia d'origine, nonché sul suo terzo figlio Arthur. Una cosa che ho trovato vagamente fastidiosa è l'eccessivo ricorso ai termini yiddish (seppur spiegati in un glossario a fine volume) perché costringe alla frequente interruzione della lettura per la consultazione della voce relativa. Il titolo originale, Melnitz, richiama il nome dello "zio" senza età che rappresenta la ciclica ed eterna condizione di persecuzione degli ebrei; si tratta di una figura quasi mitica, che continua a vivere a fianco delle generazioni della famiglia Meijer apparendo come una presenza reale, fin dai tempi della fine della guerra dei Trent'anni (1648) , riproponendo nel presente e presagendo per il futuro ciò che fu nel passato del popolo ebraico.

La fortuna dei MeijerDi O. Paolo-22 luglio 2011

Concordo con il precedente recensore, quasi mille pagine e non sentirle! Bella saga familiare, bello lo spaccato della società svizzera e tedesca tra il 1870 e il 1945 e la questione ebraica. Forse un po' discontinuo, si succedono ottimi capitoli, talora persino divertenti, con qualcuno (pochi) un po' noiosi. Per me, appassionato di saghe che si srotolano su pezzi di storia, irresistibile.

Una saga familiare nella vecchia EuropaDi C. MIRELLA-10 novembre 2010

Un libro di quasi mille pagine che si legge d'un fiato, il racconto della storia di una famiglia che comincia all'indomani della battaglia di Sedan e si conclude con la seconda guerra mondiale. Davvero una lettura piacevole e coinvolgente.