La figlia del dottore di Hilma Wolitzer edito da Nutrimenti
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La figlia del dottore

Editore:

Nutrimenti

Collana:
Greenwich
Traduttore:
Grassi E., Messineo R.
Data di Pubblicazione:
7 febbraio 2008
EAN:

9788888389974

ISBN:

8888389970

Pagine:
292
Formato:
brossura
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Trama La figlia del dottore

Scrittura, rivalità e ambizioni letterarie, affetti e scontri familiari, demenza senile e ribellione giovanile, segreti e tradimenti. Protagonista di "La figlia del dottore" è Alice Brill, editor freelance e scrittrice mancata. Alice è figlia, moglie e madre. E amante. La vicenda inizia una mattina, alle soglie della primavera, a New York. Al risveglio, turbata da una strana sensazione e da un dolore al petto, Alice comincia ad analizzare e a mettere in discussione tutta la sua vita, e in particolare il rapporto con il marito, sempre più burrascoso e competitivo. Con uno stile limpido e chirurgico Hilma Woolitzer fa muovere la protagonista e il lettore tra presente e passato, tra memoria e incapacità di ricordare. Un libro densissimo, dalla scrittura levigata, che si legge tutto d'un fiato.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 2 recensioni

La figlia del dottoreDi S. Max-3 aprile 2011

Ecco qui un altro dei miei regali di compleanno. Alice, la protagonista, ha 51 anni e si sente a un punto morto della sua vita: soffre di un dolore al petto e sa che l'origine di questo disturbo è legata al suo senso di angoscia nei confronti dei tre figli, del padre malato ricoverato in un ospizio e del rapporto con il marito che non la emoziona più. New York non è solo uno sfondo al romanzo, non è un'ambientazione come un'altra, ma ha un rilevo importantissimo, una forza propria con i suoi locali eleganti, i suoi incantevoli parchi, le case con i mattoni rossi. La società descritta dall'autrice è quella borghese, i personaggi hanno gusti raffinati e soffrono di quelle nevrosi che difficilmente si riscontrano fra coloro che devono lottare per avere uno stipendio che gli permetta di arrivare a fine mese pagando un affitto e avendo qualcosa da mangiare. La scrittura e i soggetti descritti dalla Wolitzer mi hanno riportato alle atmosfere di Siri Hustvedt per l'intreccio fra narrativa, pittura e tutte le forme d'arte. Ho apprezzato molto il romanzo per la sua raffinatezza stilistica, per le tematiche psicologiche toccate e per come è riuscita a mettere a nudo quelli che sono spesso i problemi che ci portiamo dentro tutta la vita e che hanno origini lontane, sepolti nei ricordi dell'infanzia.

La figlia del dottoreDi M. Alessia-4 novembre 2010

alle spalle, una donna che non ha potuto accedere ad un'istruzione Ivy League, ma nemmeno ad una pubblica, si è sposata a 16 anni ed ha fatto di tutto per affermare la propria passione per la scrittura.E' la prima volta che un suo lavoro viene pubblicato in Italia e la affidiamo non ad una ma a ben due persone che forse conoscono l'inglese, ma certamente non hanno neppure una vaga idea della grammatica italiana, non azzeccano un'ipotetica nemmeno per sbaglio e sembra facciano scontare al lettore le conseguenze di un'annosa lite di famiglia col congiuntivo. Per tacere della marea di accenti buttati lì a caso e di apostrofi messi just in case, ma questo forse ricade nelle responsabilità di un buon editor... Detto questo la storia è molto bella e per quanto è dato intuire l'autrice deve essere piuttosto brava anche se indulge a qualche stereoptipo tipicamente amercano, come la funzione maieutica, catartica ed a tratti assolutoria della figura dell'analista.