La fiera delle vanità di William Makepeace Thackeray edito da Mondadori
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La fiera delle vanità

Editore:

Mondadori

Traduttore:
Ricci Miglietta M.
Data di Pubblicazione:
19 aprile 2018
EAN:

9788804703594

ISBN:

8804703598

Pagine:
912
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Trama La fiera delle vanità

La fiera delle vanità narra le vicende parallele di due donne molto diverse: Becky Sharp, coraggiosa e intelligente quanto astuta, arrivista e priva di scrupoli, e la sua compagna di scuola Amelia Sedley, emblema di virtù ma anche terribilmente ingenua e un po' sciocca. Dominato da un garbato sarcasmo che a tratti si trasforma in un'ironia feroce, il romanzo sconvolse la società letteraria vittoriana per la schietta descrizione della realtà sociale: dall'ambiente mondano londinese a quello esotico dell'India, da quello militare, rozzo e primitivo, a quello ipocrita e perbenista della Chiesa. Su questo variegato sfondo si snoda fluida una narrazione dominata da molteplici personaggi, figure che - forse per la prima volta nel romanzo inglese - non sono manichini ma uomini in carne e ossa.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 8 recensioni

Oh! Vanitas vanitatum!Di B. Nicoletta-23 maggio 2012

La fiera delle vanità altro non è che la società vittoriana stessa, fondata su falsi valori, popolata da un vortice di persone sciocche, egoiste, arrampicatrici sociali, false e meschine. Thackeray è meravigliosamente spietato, descrive i suoi personaggi con sarcasmo attraverso l'uso di un'ironia pungente che non risparmia davvero nessuno. Un libro coraggioso, che non sente il peso degli anni e che risulta sempre attuale. Uno dei libri più belli letti nell'ultimo periodo, fatevi un favore e leggetelo, non resterete delusi!

Mi aspettavo di piùDi c. giuseppe-23 settembre 2011

Il romanzo mi è parso a tratti un po' pasticciato, naturalmente intriso di grande frivolezza e di elementi scontati. Non sò per quale ragione, ma questo autore che ha inteso fare di questo manoscritto la spina nel fianco dell'aristocrazia non ha altro che rappresentato (in una lunghezza estenuante) una storia comune e neanche troppo singolare per lo scopo.

Assolutamente da leggereDi s. carmela-3 luglio 2011

Ho adorato questo romanzo, che rimane uno dei classici della letteratura. Becky e Amelia sono due ragazze quasi totalmente opposte, eppure in entrambe c'è qualcosa di noi. La scrittura è scorrevole, anche se in alcuni tratti può risultare un po difficile, ma mai noiosa. Consiglio questo libro veramente a tutti, leggetelo e non ve ne pentirete

InvecchiatoDi a. vania-21 dicembre 2010

Un libro che ha subito il peso degli anni. La storia avrebbe potuto essere raccontata in meno pagine ed in maniera più vivace. In ogni caso si va avanti con la curiosità di sapere cosa accadrà nell apagian dopo e questo no è un pregio da poco.

Classico della letteraturaDi z. irene-8 dicembre 2010

Opera di Thackeray che scandalizzò i contemporanei, riassume le tematiche principali che si possono ritrovare in tanti altri libri dell'ottocento europeo e non. Emergono la condizione della donna che per potersi mantenere deve sposare un uomo ricco (che diventa la "professione" di una giovane donna senza madre come Becky Sharp) , i falsi moralismi, l'ipocrisia, l'importanza del denaro e delle convenzioni sociali all'interno della società dell'epoca (che rendono il libro tutt'ora attuale, se pensiamo a quanto valgono questi valori anche all'interno della nostra società) . Un libro comunque da consigliare, in cui l'apparente leggerezza dei temi (la vanità maschile e femminile e la voglia di emergere, in diversi ambiti sociali) nasconde la profonda gravità di temi più seri come la facilità con cui si può passare improvvisamente da una condizione di agiatezza a una di sussistenza, e relativa esclusione sociale. L'ironia del narratore è il filo comune che lega i capitoli e che rende la lettura piacevolissima e al contempo induce il lettore a riflettere su temi che potrebbero sembrare frivoli ma che in realtà nascondono una maggiore serietà di fondo. Una nota dolente è però data a mio parere dalla mancanza di introspezione. Questa scelta stilistica dovuta al tono che richiedeva l'intero romanzo, ne è anche la debolezza: in una società basata sull'apparenza non contano i pensieri ma solo la maschera esteriore che indossano i vari personaggi; ed ecco quindi che non c'è posto per esternare l'introspezione e la profondità d'animo dei personaggi. Ciò però rende la lettura a tratti noiosa e spenta, se non fosse per lo stile narrativo ironico e sarcastico dell'autore. Libro forse un po' troppo lungo; consiglio a chi fosse interessato a quest'epoca il libro "Casa della Gioia" di Edith Wharton, in cui compare anche una profonda introspezione e la difficoltà della condizione femminile nell'America benestante di fine 800.

Ottimo classicoDi C. Lia-4 dicembre 2010

Thackeray è abilissimo nel delineare al lettore (a cui si rivolge sovente e con quanta ironia! ) gli intrighi, le passioni, le meschinità del nutrito numero di personaggi che animano la Fiera delle Vanità. Amo la capacità degli scrittori di tirare fuori il peggio degli uomini attraverso l'ironia o il sarcasmo e questa è senz'altro una delle caratteristiche tipiche di questo ottimo classico. Mi è piaciuto molto e il personaggio di Dobbin mi è rimasto nel cuore.