Festa mobile di Ernest Hemingway edito da Mondadori
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Festa mobile

Editore:

Mondadori

Edizione:
1
A cura di:
S. Hemingway
Traduttore:
Lunari L.
Data di Pubblicazione:
20 giugno 2018
EAN:

9788804689911

ISBN:

8804689919

Pagine:
224
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Trama Festa mobile

Parigi è la città più amata da Hemingway, quella che considerava il miglior posto al mondo per lavorare. Ormai anziano e malato, Hemingway ricorda la Parigi degli anni Venti, dove in piena età del jazz aveva vissuto «molto povero e molto felice». Tra bevute, oppio, corse di cavalli e snobismo sociale, la fame si rivela scuola e disciplina, mentre alla libreria Shakespeare and Company si incontrano scrittori e intellettuali come Ford Madox Ford, Gertrude Stein, Ezra Pound, James Joyce, Francis Scott Fitzgerald. Quest'opera d'addio, che celebra la vita a Parigi come una splendente giornata di festa, si rivela molto più di un libro di ricordi: un inno alla libertà, alla insopprimibile libertà dell'uomo di pensare, agire ed esprimersi.

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4 di 5 su 2 recensioni

Festa mobileDi P. Matteo-25 maggio 2012

Si tratta di un libro di memorie di Hemingway: un soggiorno a Parigi negli anni '20, un racconto di esperienze e conoscenze in cui compaiono nomi di personaggi celebri del mondo artistico di quel particolare periodo: ci sono, tra i tanti nominati, Francis Scott Fitzgerald, James Joyce e Gertrude Stein.

Parigi, una festa mobileDi s. rossella-26 agosto 2011

Il libro descrive, attraverso l'inconfondibile stile letterario di H, essenziale e diretto, le vicissitudini parigine degli anni successivi al I conflitto mondiale e i gli esordi della carriera di scrittore: le angosce legate all'improduttività e all'assenza di ispirazione spesso legate alla fame, le giornate trascorse nei cafè sorseggiando drink e perso in uno stato di trance o in compagnia di sconosciuti, dialoghi e farneticazioni mentali, incontri con persone autorevoli che faranno la sua fortuna in tempi successivi. Ciò che colpisce di questo libro è il contesto di povertà che segna profondamente lo scrittore in quegli anni e nel suo percorso successivo quando finalmente arriverà il successo. Il cibo riveste un aspetto molto interessante. Della Parigi del 900 viene presentato uno spaccato che vede da un lato la Parigi in festa avvolta da un'esalazione di profumi di pietanze, dalle voci della mondanità e dai costumi sfarzosi da un lato mentre l'altra faccia della citè può soltanto immaginarle. Questa disparità porta la controparte, la nuova generazione, allo scivolamento nell'alchool che ripara dai morsi della fame del gioco d'azzardo losco e pericoloso e agli "spettacoli" sul ring. La chiama "generazione perduta", tutta quella massa di giovani esclusi dalla Parigi per bene che hanno conosciuto la guerra ed hanno voglia di dimenticarla ricominciando a vivere in un'autenticità che purtroppo è ancora molto lontana. Il legame amoroso che H. Ha con la prima moglie costituisce uno dei punti fermi dello scrittore ed è la genuinità di questo rapporto che lo salva in quegli anni da forti cadute depressive e lo tiene agganciato alla realtà. Quando H. Scrive queste memorie questo legame è oramai volto al termine e costituisce un dolce ricordo, così come lo è Parigi.