La fenomenologia dello spirito vol.1 di Friedrich Hegel edito da Einaudi
libro più venduto
Alta reperibilità

La fenomenologia dello spirito vol.1

Editore:

Einaudi

A cura di:
G. Garelli
Data di Pubblicazione:
12 febbraio 2008
EAN:

9788806124977

ISBN:

8806124978

Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Descrizione La fenomenologia dello spirito vol.1

Nell'Europa agitata dalle guerre napoleoniche, il lento travaglio speculativo di un professore di filosofia dal futuro ancora incerto dà vita alla "Fenomenologia dello spirito" (1807). L'opera, fra le maggiori dell'idealismo tedesco, restituita al suo contesto invita a diffidare di quell'assoluto di cui Hegel, a Jena, ha imparato a contestare la pretesa fondamentalista. In una serrata e affascinante narrazione, il lettore diviene fin dall'inizio spettatore e compagno lungo la via del dubbio e della disperazione, dove la coscienza incontra le diverse figure che ai suoi occhi incarnano la presenza del senso - salvo verificare drammaticamente, a ogni passo, l'instabilità della certezza di volta in volta conquistata. Il divenire sfida il logos a rendere fluido un pensare che tende a irrigidirsi, e la filosofia post-rivoluzionaria sperimenta cosi la legittimità e insieme le dolorose conseguenze delle proprie pretese emancipative. L'inesauribile ricchezza del capolavoro hegeliano ne ha fatto un termine di confronto privilegiato per le filosofie del XX secolo, e ancora per il dibattito attuale: la "Fenomenologia dello spirito" continua a rivelarsi quell'autentico spartiacque della modernità su cui - come ebbe a scrivere Karl Rosenkranz - "lo spirito dell'umanità" ha dovuto soffermarsi, "onde render conto a se stesso di ciò che era divenuto".

Spedizione gratuita
€ 26.60€ 28.00
Risparmi:€ 1.40(5%)
Disponibile in 3-4 giorni
servizio Prenota Ritiri su libro La fenomenologia dello spirito vol.1
Prenota e ritira
Scegli il punto di consegna e ritira quando vuoi

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
4 di 5 su 1 recensione

Hegel Di n. pietro-1 ottobre 2010

Hegel propose la visione di una realtà come organismo unitario e vivente, dinamico. Rigettò il finito – il cui nome lo sviliva – e lo chiamò infinito, o sua manifestazione. Si sentiva respirare addosso il mondo attorno, invisibile; percependolo Assoluto, non lo definì Sostanza (spinoziana) ma Soggetto, e gli diede il nome di Spirito. Cosa poteva essere dunque la Storia (che nome magnifico!) se non la narrazione, la descrizione di ogni momento o tappa necessaria nella realizzazione di quello Spirito pulsante? Per non lasciar che quella realtà crollasse su sé stessa, capì che essa non doveva solamente essere, ma realizzarsi, dispiegarsi. Non essere in stasi, ma in divenire; non blocco di ghiaccio, ma cascata. Per non lasciar che essa lo schiacciasse pretese che quella realtà dispiegantesi non solo potesse esser penetrata da mente razionale, ma che dovesse esser razionale essa stessa! Essere è per lui Ragione. Oh, quanto doveva apparire asinina questa affermazione al buon Schopenhauer, che disegnò al suo mondo tratti completamente opposti: tratti di animale, che Nietzsche poi esaltò, e volle far danzante!