Il farmacista e il medico di Ferruccio Vendramini edito da Cierre Edizioni
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Il farmacista e il medico

Data di Pubblicazione:
13 aprile 2015
EAN:

9788883147944

ISBN:

8883147944

Pagine:
356
Formato:
brossura
Argomento:
Storia locale
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Descrizione Il farmacista e il medico

Il farmacista Antonio Dalle Mule e il medico Carlo Pagani, figure eminenti della sanità bellunese della prima metà del Novecento, furono accomunati, negli anni della formazione, dalla fede socialista, che si tradusse in impegno politico attivo, sino ad assumere anche importanti cariche nell'amministrazione comunale e in quella provinciale. Dalle Mule, durante l'occupazione nazista, fu arrestato e portato in carcere a Belluno per poi finire nel lager di Bolzano. Dopo la guerra, riprese l'attività amministrativa a Belluno come socialista per aderire poi alla socialdemocrazia. Merita ricordare anche che Carlo Pagani svolse la professione di medico ininterrottamente per quasi un sessantennio.

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Storia di medicina socialeDi d. Benedetta-17 luglio 2015

La piccola storia di Antonio Dalle Mule, farmacista, e di Carlo Pagani, medico, si intreccia alla grande storia e di questa diviene inevitabilmente contributo, a volte purtroppo dimenticato. Vendramini ci prende per mano e ci accompagna nella scoperta, con precisa e ricercata attenzione storica, di due personaggi importanti per il loro ruolo politico e sociale nel tessuto bellunese, ma soprattutto per la loro importante professione. In un'epoca, quella contemporanea, nella quale viviamo gli eventi più importanti della vita - la nascita e la morte - come ospedalizzati; ove l'esistenza umana è medicalizzata e farmacologizzata in modo quasi incessante; ove per ogni malanno esiste un farmaco che per lo più non cura, ma si limita a eliminare i sintomi; ove se il malanno non esiste lo si inventa per somministrare il farmaco, il Dalle Mule e il Pagani ci appaiono quasi degli estranei: un medico (medico condotto, è meglio dirlo subito) che cura e guarisce l'organismo e non il singolo organo, una specializzazione dell'arte medica del tutto inesistente o quasi, in quanto la sua è arte olistica e non scienza specialistica, una capacità di costruire un rapporto con tutti coloro che sono malati o ritengono di esserlo, visitandoli per qualsiasi malattia. Un farmacista che prepara da sé i medicamenti necessari non tanto ad alleviare i sintomi quanto a guarire, o per lo meno a cercare di curare, che è a disposizione del pubblico di giorno e di notte, batta il solleone o soffi la gelida bora invernale: il suo è un impegno professionale che diviene missione, che diviene impegno sociale. Quella del medico come quella del farmacista è un'umanità prostrata verso l'altro, il debole, il malato, il tutto sapientemente ambientato nell'epoca in cui i due vissero e narrato con dovizia di particolari e documentazione storica. In tutto ciò s'innesta la vicenda storica e politica che coinvolge i due protagonisti, accomunati da una fede socialista che li vide entrambi politicamente impegnati nel periodo a cavallo di secolo e tra due guerre mondiali. Senza voler scendere nella vicenda storico-politica, possiamo collegare la loro professione alla loro storia politica, commentando con Rudolf Virchow che la medicina è scienza sociale, e la politica non è altro che medicina su vasta scala. Ecco perché Carlo Pagani e Antonio Dalle Mule sono due bellunesi che possiamo annoverare senza dubbio, come ben sottolinea il dottor Otello Lupacchini nella prefazione di questo libro, nell'universo del socialismo sanitario, o meglio ancora nell'universo di quella medicina attenta all'organismo e alla persona, direi talvolta all'anima, e non all'organo malato, attenta all'uomo o alla donna, attenta a quella miriade di individui di cui la società, di allora come di oggi, si compone. Perciò possiamo avvoverare Dalle Mule e Pagani non tanto e non solo nell'universo del socialismo sanitario, ma nel più laico universo di una medicina che era, e dovrebbe tornare a essere, davvero sociale.