I fantasmi di pietra
- Editore:
Mondadori
- Collana:
- Oscar Edizione speciale
- Data di Pubblicazione:
- 8 luglio 2014
- EAN:
9788804646723
- ISBN:
8804646721
- Pagine:
- 334
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Racconti
Trama I fantasmi di pietra
Erto. Un paese abbandonato, silenzioso, fermato in un'istantanea il 9 ottobre 1963, quando il fianco del monte Toc precipitò nell'invaso del Vajont. Eppure quelle case, quelle cucine, quelle stalle, di cui restano solo i muri insidiati dall'abbraccio delle edere e delle ortiche, sono ancora abitate. E una popolazione di fantasmi che Mauro Corona suscita ripercorrendo porta a porta, casa per casa, le quattro strade deserte che un tempo risuonavano di voci, del rumore degli strumenti di lavoro, della vita di ogni giorno. Una tazza, una falce, una gerla, un secchio da mungitura, una bottiglia lasciata a metà di quel vino che dava forza e smemoratezza, ogni oggetto richiama in vita, nella memoria dell'autore, un personaggio, un fatto buffo o tragico, una leggenda, una storia d'amore o di terrore. Ne nasce un racconto commovente ed esaltante che si snoda lungo l'arco delle quattro stagioni mentre uomini, animali, piante e cose, ognuno riaccende la propria scintilla di vita.
Recensioni degli utenti
I fantasmi di pietra-11 aprile 2013
Un libro triste e malinconico, a tratti ripetitivo ma che cos'è la malinconia se non quel perpetuarsi dei nostri ricordi in quel che non c'è più? I fantasmi che Mauro Corona vede nel ripercorrere il suo paese abbandonato al degrado, all'ingiuria del tempo degli ultimi 40 anni o poco più, appena trascorsi, sono ricordi di persone che come pietrificate in quelle case o in quel che resta di esse, prendono vita nei suoi pensieri, nella sua memoria, come a testimonianza di non essere morte ma sempre vive. Non è così per il paese che, ogni giorno di più, muore. Uno scrollo alla coscienza perchè non ci si dimentichi del suo passato, dove è nato, dove è cresciuto, dove tutto in un solo giorno è stato spazzato via improvvisamente e che d'allora, dopo l'abbandono nulla è più come prima. Ma se è vero che la natura ritorna a prendersi quello che gli è stato strappato via con la forza è anche vero che le quattro stagioni con fare perpetuo tornano a ripresentarsi ogni anno come a dire che c'è ancora speranza e per non fare morire il suo paese c'è solo un modo, mantenerlo vivo!
Erto erto-31 maggio 2012
Corona, ha uno stile e un modo di parlare molto diretto, non a tutti piace. Ne i fantasmi di pietra racconta di un paese quasi fantasma colpito da una delle tante catastrofi naturali, una grossa frana, la frana del vajont. Una scrittura scabra, che ti colpisce e le cose non le manda certo a dire... Una romanzo per riprendersi dai piagnistei da cui siamo circondati.
Avvicinare alla natura-16 maggio 2012
è davvero speciale, mi fa pensare alla natura che oggi abbiamo dimenticato un po' forse perché siamo troppo occupati, ha detto lui. Mi fa ricordare anche alla voce della pianta che mi è colpita molto! Dobbiamo leggere questo libro, forse ci può cambiare le idee della natura. Gli uomini davanti ai disaggi naturali sono deboli.
Romanzo per il proprio paese-6 maggio 2012
Mauro Corona ripercorre le strade del proprio paese ucciso dalla tragedia del Vajont del 1963. In una breve quanto intensa camminata nelle vie ormai vuote che lo hanno visto ragazzino, rivive tutta una serie di ricordi e di tradizioni rimaste immutate nella memoria di chi quella vita l'ha vissuta, ma di cui il territorio fa trasparire solo un vago ricordo. Suggestivo.
Un canto d'amore della propria terra-21 dicembre 2011
Attraverso la descrizione delle 4 vie del paese e delle case nelle quattro stagioni dell'anno, l'autore rievoca gli abitanti del paese, le famiglie, dando vita alle storie e le leggende che Erto vecchia racchiude in sè in un malinconico passato. Un ode ai vecchi abitanti morti per il disastro vajont o sfollati in seguito e mai ritornati.
I fantasmi di pietra-23 agosto 2011
I fantasmi di pietra è un libro nostalgico e malinconico nel quale, attraverso le quattro stagioni, si rivivono i racconti e le storie degli abitanti di Erto, prima che la diga del Vajont lo spazzasse via in quel tragico 9 ottobre 1963. Una poesia lunga un libro che incanta con la descrizione di personaggi che non ci sono più.