Eva. Voleva volare

IL romanzo " Eva voleva volare" è un esempio di prosa sensuale elegante e raffinata che esprime una disinvoltura disarmante nel trattare argomenti alla stregua dei grandi scrittori che hanno trattato la stessa materia. Una psicologia coinvolgente e aderentissima alle espressioni più pruriginose e delicate insieme... Una determinazione dell'essere se stessi dei personaggi che vogliono andare fino in fondo nelle loro azioni pur di farle coincidere con le loro intenzioni. La prosa è di livello elevato e scorre piacevole e avvincente assecondando tutte le più riposte pieghe psichiche che coinvolgno gli eventi. Il romanzo coinvolge, eccita, impegna, interessa, sconvolge perchè sorprende in quell'incalzare accattivante e talvolta intrigante. Eva cresce nelle mani del lettore... Da poco più che bambina a ultraottantenne. La sua vita sembra rapida come se il tempo narrativo non volesse assecondare quello reale. Del resto la qualità del tempo non è la sua quantità, perchè l'intensità del sentire o lo srotolarsi delle emozioni non segue una clessidra o un pendolo o delle lancette che si muovono sul quadrante convenzionale... Ma segue l'alfabeto primordiale che sa coniugare il verbo amare come un riferimento ineludibile e ancestrale o un'attitudine primordiale che ci precede. Eva porta fuori se stessa con la sua meravigliosa voglia di dovere e poter volare su tutti gli eventi per una spinta volitiva che la persuade che ciò è possibile quando si crede veramente in quello che si vuole. Comincia i suoi allenamenti a volare nei vari livelli del granaio... Saltando da altezze sempre più proibitive... Vola nel pensiero che si fa immaginario prima della sua pura razionalità... Vola nei sogni prima di mantenerli in mente dopo ogni risveglio. Le sue trepidazioni appaiono sulle gote arrossate... Le sue emozioni negli incontri d'amore clandestini e non... Le sue aspettative sono già pronte nella leggerezza dei suoi voli immaginifici. Eva è un meraviglioso personaggio che penetra nella fantasia dei lettori come una dolce farfalla che sa dove succhiare il nettare più sublime. Eva parla di sè come se il suo linguaggio avesse bisogno di essere nudo e alla luce del sole... Come una specie di confessione a se stessa ad alta voce per rivelare le sue emozioni e per rivelarsi e conoscersi tastando tutte le corde del suo essere corpo ed anima e cuore. " Erano le parole scritte a parlare alla sua femminilità e a stringerle le viscere in una morsa di fuoco; le parole che avevano ritrovato il filo nascosto della sua sessualità prorompente di bambina, intessendolo con il filo lacero e maltrattato del suo bisogno di emozioni. Solo così, l'iceberg sorto dai ghiacciai delle sue esperienze, dal dolore di essere stata sempre usata, aveva cominciato a liquefarsi in cristalline pozze di acqua salina. "... Eva ci fa insinuare nella sua personalità con un'incredibile faciltà... Ci fa trovare la strada per arrivare alla sua femminilità " entrando in punta di piedi in un territorio inesplorato". Eva ci conduce nei suoi labirinti possedendo il filo d'Arianna e ci consente di seguirla nei suoi percorsi dorati o drammatici perchè sa che sarà letta in tutti i suoi risvolti di donna e di femmina... Come se la sua vita dovesse essere di esempio all'irrisolto di tutte le donne del mondo... In quel percorso di liberazione da ogni oppressione sociale o coniugale... Quando non c'è più nulla che la giustifichi.