Essere e tempo di Martin Heidegger edito da Longanesi

Essere e tempo

Editore:

Longanesi

Traduttore:
Chiodi P.
Data di Pubblicazione:
1990
EAN:

9788830406773

ISBN:

8830406775

Pagine:
688
Formato:
rilegato
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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 4 recensioni

Noioso e ridondanteDi C. Gabriele-4 gennaio 2024

Ho letto molti libri di filosofia, acquistato per conoscere la filosofia di Heidegger e come primo libro forse non era adatto. Mi ha deluso, noioso e ridondante.

Esistenzialismo di HeideggerDi D. Eugenio-25 aprile 2012

Il libro che diede vita a quel filone filosofico definito esistenzialismo. Heidegger indaga sull'ontologia dell'esistenza umana. Il saggio di più di seicento pagine, rimasto incompiuto, cerca di spiegare la vita dell'uomo il suo "esistere per gli altri", la sua esistenza pessima che si basa sul "si dice" e sul "si fa cosi". Il vero problema dell'uomo, capisce il filosofo tedesco, è la morte. Dal nulla si proviene e al nulla si va, questo getta l'uomo nell'angoscia di vivere che è tipica del novecento e del duemila. Una grande opera.

Essere e TempoDi b. valentina-12 marzo 2012

Testo fondamentale di tutto il pensiero heideggeriano e di tutta la filosofia contemporanea, nel quale il filosofo tedesco espone le proprie tesi sull'uomo e sul tempo, successivamente raggruppate sotto l'etichetta di "ontologia esistenziale". Un plauso va al curatore di quest'edizione che ha compiuto davvero un ottimo lavoro.

Essere e tempoDi m. ugo-19 settembre 2010

Alla concezione bergsoniana del tempo quale processo spiritualistico di continuo arricchimento creativo si contrappone la visione esistenzialista di M. Heidegger, il quale descrive le tre determinazioni del tempo, significanti nell’essere “fuori di sè”. Infatti, il futuro è un protendere, il presente è un essere presso le cose e il passato è un ritornare a una situazione. Per questo motivo, Heidegger chiama i tre momenti del tempo “estasi” (nel senso etimologico di “stare fuori”). Egli, inoltre, distingue il tempo in “autentico” e “inautentico”, dove quest’ultimo è caratterizzato dalla preoccupazione per il successo e la riuscita. Il tempo autentico, invece, assume la morte quale possibilità qualificante dell’esistenza: il futuro deve essere un vivere per la morte, senza concessioni alla mondanità. L’esistenza autentica è l’esistenza angosciata che non può fare a meno di vedere l’insignificanza di tutti i progetti dell’uomo.