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E-book di Walter Bonatti

Walter Bonatti nacque a Bergamo il 22 giugno del 1930. Fin da piccolo nutrì una forte passione per la montagna e si dedicò all’alpinismo. All’età di diciotto anni iniziò le sue prime scalate, sulle Prealpi lombarde. Scalava solo la domenica, in quanto durante la settimana lavorava come operaio presso l’azienda siderurgica Falck. Dopo le prime scalate, relativamente semplici, iniziò a rendersi protagonista di alcune imprese considerate di difficoltà estrema, ricercando soluzioni alternative ai metodi con cui venivano solitamente affrontate le scalate all’epoca. Nel 1951, assieme a Luciano Ghigo, fu il primo a scalare la parete est del Grand Capucin, nel gruppo del Monte Bianco. Dopo aver svolto il servizio militare di leva nel 6° reggimento alpini, nel 1954 ottenne il brevetto di guida alpina. Nello stesso anno, a soli 23 anni, partecipò ad una spedizione italiana sul K2. Questa spedizione, capitanata da Ardito Desio, rischiò di trasformarsi in tragedia a causa del comportamento di alcuni membri della spedizione che non si attennero al programma definito per arrivare sulla cima del K2. Bonatti, assieme ad un altro membro della spedizione, fu abbandonato a sé stesso e dovette trascorrere una notte a -50°, senza tenda e senza sacco a pelo, rimanendo vivo per miracolo. Bonatti espose la sua versione dei fatti nel suo libro “Le mie montagne” (1961). Tale versione, in contrapposizione rispetto a quella fornita da altri membri della spedizione, venne confermata e ritenuta veritiera dal CAI solo nel 2004, anno in cui gli venne conferito il titolo di Cavaliere di Gran Croce, titolo da lui rifiutato in quanto assegnato anche a Compagnoni, membro della spedizione sul K2 con cui Bonatti era in disaccordo. Nel 1955 scala in solitaria il pilastro sud del Petit Dru, nel gruppo del Monte Bianco. Dopo la scalata in solitaria del Cervino su una via inesplorata, Bonatti, nel 1965, decise di lasciare l’alpinismo estremo per dedicarsi all’esplorazione. Iniziò una collaborazione come inviato del settimanale Epoca e viaggiò in tutto il mondo, visitando luoghi ostili e inesplorati. Autore di numerosi libri che raccontano le sue imprese, Walter Bonatti morì a Roma il 13 settembre del 2011.

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