\u00abI ricordi sono come ortiche. All\u2019inizio non ti accorgi che ti hanno punto e quando te ne accorgi la sostanza urticante ti \u00e8 ormai penetrata nella pelle e ti prude cos\u00ec tanto che tutto ci\u00f2 a cui riesci a pensare \u00e8 a come liberarti dal prurito. Ho cercato di liberarmi di te, Marianne. Ho nascosto tutti i nostri giochi sotto il mio letto e ho tolto tutte le foto dalle cornici, eppure, anche quando provo a dimenticare, tu sei ancora l\u00ec.\u00bb<\/strong> <\/p>Ravine Roy ha diciott\u2019anni e festeggia il suo compleanno a letto, dove si trova ormai da dieci anni. E non ha in programma di alzarsi nel futuro immediato. D\u2019altronde non ha alcun desiderio di affrontare il Grande Mondo di Fuori. \u00abNon vorresti almeno provarci?\u00bb domanda sua madre. Ma Ravine non vuole. Non pu\u00f2. Soffre di una sindrome che le causa dei dolori cronici che le impediscono di muoversi. Da un giorno di dieci anni fa. Il giorno in cui tutto \u00e8 cambiato. Il giorno in cui \u00e8 scomparsa la sua amica del cuore. La mamma, originaria del Bangladesh, cerca in tutti modi di aiutarla a guarire e le regala un diario per raccontare la sua vita nella speranza che riesaminare gli eventi la aiuti a reagire. Chi era Marianne, com\u2019\u00e8 diventata amica di Ravine, che cosa \u00e8 successo veramente, perch\u00e9 \u00e8 scomparsa? Ripercorrere gli anni dell\u2019infanzia ? quando, con Marianne e il fratello di lei Jonathan, Ravine trascorreva giornate serene, fatte di giochi, avventure e confidenze ? e confrontarli con il doloroso presente \u00e8 difficile, ma Ravine, nutrita dai piatti profumati e speziati della madre e dalla sua incrollabile e allegra fiducia, trover\u00e0 la forza di non mollare e riaffacciarsi alla vita. Costi quel che costi. Le cose che credevamo di sapere <\/em>\u00e8 un romanzo d\u2019esordio fresco e intenso, delicato e commovente, che insegna a ricominciare dalle proprie radici. Perch\u00e9 \u00e8 cos\u00ec che ci riesce Ravine, facendo fiorire il proprio futuro ricordando il tempo in cui lei e Marianne, le due amiche per la pelle, si dicevano: \u00abCantiamo e travestiamoci. Scriviamo delle storie e inventiamoci un modo per riparare il mondo\u00bb.
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«Un romanzo intenso, che insegna a ricominciare » Donna Moderna - Alessandra Appiano
«I ricordi sono come ortiche. All’inizio non ti accorgi che ti hanno punto e quando te ne accorgi la sostanza urticante ti è ormai penetrata nella pelle e ti prude così tanto che tutto ciò a cui riesci a pensare è a come liberarti dal prurito. Ho cercato di liberarmi di te, Marianne. Ho nascosto tutti i nostri giochi sotto il mio letto e ho tolto tutte le foto dalle cornici, eppure, anche quando provo a dimenticare, tu sei ancora lì.» Ravine Roy ha diciott’anni e festeggia il suo compleanno a letto, dove si trova ormai da dieci anni. E non ha in programma di alzarsi nel futuro immediato. D’altronde non ha alcun desiderio di affrontare il Grande Mondo di Fuori. «Non vorresti almeno provarci?» domanda sua madre. Ma Ravine non vuole. Non può. Soffre di una sindrome che le causa dei dolori cronici che le impediscono di muoversi. Da un giorno di dieci anni fa. Il giorno in cui tutto è cambiato. Il giorno in cui è scomparsa la sua amica del cuore. La mamma, originaria del Bangladesh, cerca in tutti modi di aiutarla a guarire e le regala un diario per raccontare la sua vita nella speranza che riesaminare gli eventi la aiuti a reagire. Chi era Marianne, com’è diventata amica di Ravine, che cosa è successo veramente, perché è scomparsa? Ripercorrere gli anni dell’infanzia ? quando, con Marianne e il fratello di lei Jonathan, Ravine trascorreva giornate serene, fatte di giochi, avventure e confidenze ? e confrontarli con il doloroso presente è difficile, ma Ravine, nutrita dai piatti profumati e speziati della madre e dalla sua incrollabile e allegra fiducia, troverà la forza di non mollare e riaffacciarsi alla vita. Costi quel che costi. Le cose che credevamo di sapere è un romanzo d’esordio fresco e intenso, delicato e commovente, che insegna a ricominciare dalle proprie radici. Perché è così che ci riesce Ravine, facendo fiorire il proprio futuro ricordando il tempo in cui lei e Marianne, le due amiche per la pelle, si dicevano: «Cantiamo e travestiamoci. Scriviamo delle storie e inventiamoci un modo per riparare il mondo».