Ebook Eva Braun
- Editore:
Mondadori
- Traduttore:
- Gimelli Francesca Maria
- EAN:
9788852019036
- Protezione:
- DRM Adobe
Descrizione Ebook Eva Braun
Negli innumerevoli libri su Adolf Hitler, la figura di Eva Braun, che gli fu compagna per quattordici anni e moglie per un solo giorno, occupa in genere un ruolo secondario, se non del tutto marginale. Non sofisticata come Magda Goebbels, non influente come Annelies von Ribbentrop, né fanatica come Gerda Bormann, viene ricordata soprattutto per la scelta di restare fino all'ultimo accanto al proprio uomo e di condividerne il tragico destino, come se il clamore di quel gesto estremo avesse cancellato definitivamente ogni traccia della sua esistenza e della sua personalità.
È proprio questa apparente mediocrità ad aver spinto Heike B. Görtemaker a ricostruirne la vicenda umana, perché, fra i torvi ed eccentrici personaggi che popolavano la corte del Führer, la sua "normalità" la rende quasi anacronistica, comunque unica rispetto all'ambiente in cui si trovò a vivere. Sovvertendo lo stereotipo della ragazza un po' svampita, del tutto ignara delle atrocità che si stavano consumando in Germania e in Europa, il ritratto che emerge da questa biografia, e dalle testimonianze inedite di cui è corredata, è quello di una giovane donna di origini piccolo borghesi che non solo riuscì a conquistarsi la piena fiducia di Hitler, ma godette anche di un'indubbia autorità all'interno del suo più ristretto entourage. Nel ruolo di "padrona di casa" al Berghof - la residenza di Hitler che negli anni della guerra divenne il cuore del potere nazista - dimostrò una tale intimità con il Führer da guadagnarsi le astiose attenzioni di gerarchi del calibro di Joseph Goebbels e Martin Bormann, preoccupati che la sua presenza potesse incrinare il mito, abilmente propagandato, del superuomo immune a ogni desiderio terreno e consacrato al bene del Terzo Reich.
Indagare a fondo la vita di Eva Braun significa guardare sotto una diversa luce anche i rapporti che legavano il capo del nazismo ai suoi più fedeli collaboratori, nessuno dei quali, però, ebbe su di lui la stessa influenza della giovane amante. Al punto che, quando ormai fu chiaro che tutto era perduto, Joachim von Ribbentrop ammise che solo lei avrebbe potuto convincere Hitler a lasciare il bunker nel quale erano rinchiusi e a fuggire da Berlino assediata.
Ma Eva Braun, fino a quel momento sconosciuta agli occhi del mondo, aveva già compiuto l'irrevocabile scelta di morte che le avrebbe permesso di esaudire il suo più grande desiderio: essere ricordata per sempre come la donna che aveva amato il Führer più di se stessa.