Edmund de Waal, autore di Un\u2019eredit\u00e0 di avorio e ambra<\/b>
\u00abUna folla di raffinati lettori ha scoperto a poco a poco i romanzi di questa scrittrice ironica, spregiudicata, fuori da ogni corrente letteraria, spesso crudelissima nel descrivere una societ\u00e0 boriosa, superficiale, vecchia, ingiusta soprattutto verso le donne.<\/i>\u00bb la Repubblica - Natalia Aspesi<\/b>
\u00abCattiva, spiritosa, anticonvenzionale, lungimirante, Elizabeth von Arnim... racconta con verve e un acuto occhio sociale i tic e i tab\u00f9 della buona societ\u00e0.<\/i>\u00bb Vanity Fair - Irene Bignardi<\/b>
\u00abLa donna pi\u00f9 intelligente della sua epoca, capace di confliggere, attraverso il dono di una grazia urticante, con il durissimo velluto della societ\u00e0 che la circonda.<\/i>\u00bb TTL - La Stampa - Mirella Appiotti<\/b>
\u00abIrresistibile per humour, sottigliezza psicologica, fini descrizioni d\u2019ambiente.<\/i>\u00bb Corriere della Sera - Serena Zoli<\/b>
Estate 1919. Oppressa da una profonda tristezza causata dagli orrori della guerra, Elizabeth si rifugia nel suo chalet svizzero. Arriva sola, l\u2019animo rabbuiato dalle pesanti perdite subite e consapevole della malvagit\u00e0 umana, nella casa tra i monti che fino a pochi anni prima riecheggiava della presenza e delle risate di numerosi amici. Vuole ritrovare la gioia di vivere, scuotersi dall\u2019apatia, tornare ad amare la natura, ad apprezzare i fiori e i panorami incantevoli che la circondano. Non \u00e8 un\u2019impresa facile, ma lentamente comincia a riaccendersi in lei una sottile vena di energia. Anche per il suo compleanno \u00e8 sola. Concede ai domestici un giorno di libert\u00e0 e si accinge a dedicarsi a qualche lavoro pesante che la costringa a non pensare, quando le arriva un regalo inatteso: due donne inglesi, reduci da un\u2019escursione e in cerca di una pensione dove trascorrere la notte, giungono per caso allo chalet. Elizabeth le invita a pranzo, poi per il t\u00e8, quindi a rimanere con lei per alcune settimane. E dalla loro presenza nascer\u00e0 la promessa di una nuova felicit\u00e0. Pieno di scene divertenti e intriso della solita lieve ma spietata ironia che contraddistingue lo stile di Elizabeth von Arnim, Uno chalet tutto per me<\/em>, scritto in forma di diario, ci offre una serie di pensieri profondi sull\u2019importanza del preservare la vita e sull\u2019insensatezza della guerra. <\/p>","gtin":"9788833971797","mpn":"","image":"https:\/\/img2.libreriauniversitaria.it\/EIT\/280\/179\/9788833971797.jpg","name":"Ebook Uno chalet tutto per me","offers":{"@type":"Offer","url":"https:\/\/www.libreriauniversitaria.it\/ebook\/9788833971797\/autore-elizabeth-von-arnim\/ebook-uno-chalet-tutto-per-me.htm","priceCurrency":"EUR","price":6.99,"itemCondition":"https:\/\/schema.org\/NewCondition","availability":"https:\/\/schema.org\/InStock","seller":{"@type":"Organization","name":"Libreria Universitaria"}}}]
«Ho letto tutti i libri di Elizabeth von Arnim ... Straordinaria.» Edmund de Waal, autore di Un’eredità di avorio e ambra
«Una folla di raffinati lettori ha scoperto a poco a poco i romanzi di questa scrittrice ironica, spregiudicata, fuori da ogni corrente letteraria, spesso crudelissima nel descrivere una società boriosa, superficiale, vecchia, ingiusta soprattutto verso le donne.» la Repubblica - Natalia Aspesi
«Cattiva, spiritosa, anticonvenzionale, lungimirante, Elizabeth von Arnim... racconta con verve e un acuto occhio sociale i tic e i tabù della buona società.» Vanity Fair - Irene Bignardi
«La donna più intelligente della sua epoca, capace di confliggere, attraverso il dono di una grazia urticante, con il durissimo velluto della società che la circonda.» TTL - La Stampa - Mirella Appiotti
«Irresistibile per humour, sottigliezza psicologica, fini descrizioni d’ambiente.» Corriere della Sera - Serena Zoli
Estate 1919. Oppressa da una profonda tristezza causata dagli orrori della guerra, Elizabeth si rifugia nel suo chalet svizzero. Arriva sola, l’animo rabbuiato dalle pesanti perdite subite e consapevole della malvagità umana, nella casa tra i monti che fino a pochi anni prima riecheggiava della presenza e delle risate di numerosi amici. Vuole ritrovare la gioia di vivere, scuotersi dall’apatia, tornare ad amare la natura, ad apprezzare i fiori e i panorami incantevoli che la circondano. Non è un’impresa facile, ma lentamente comincia a riaccendersi in lei una sottile vena di energia. Anche per il suo compleanno è sola. Concede ai domestici un giorno di libertà e si accinge a dedicarsi a qualche lavoro pesante che la costringa a non pensare, quando le arriva un regalo inatteso: due donne inglesi, reduci da un’escursione e in cerca di una pensione dove trascorrere la notte, giungono per caso allo chalet. Elizabeth le invita a pranzo, poi per il tè, quindi a rimanere con lei per alcune settimane. E dalla loro presenza nascerà la promessa di una nuova felicità. Pieno di scene divertenti e intriso della solita lieve ma spietata ironia che contraddistingue lo stile di Elizabeth von Arnim, Uno chalet tutto per me, scritto in forma di diario, ci offre una serie di pensieri profondi sull’importanza del preservare la vita e sull’insensatezza della guerra.