\u00ab\u00abAttingendo con la stessa scrupolosit\u00e0 da Derrida come da Black Mirror, passando per Walter Benjamin o Simon Reynolds, Sisto sfida l\u2019imbuto della distopia e cerca la risposta a queste domande senza pregiudizi\u00bb. <\/i>\u00bb \u00abRobinson - la Repubblica\u00bb - Marco Bracconi<\/b>
Ecco che si avvicinano gli ultimi giorni di dicembre e puntualmente Facebook ci propone un video, colorato e un po\u2019 pacchiano, che si intitola \u00abIl tuo anno su Facebook\u00bb. Dura circa un minuto, e vi si alternano le immagini e i post che nei dodici mesi trascorsi hanno ricevuto il maggior numero di like e commenti. Alla fine del video leggiamo: \u00abA volte, uno sguardo al passato ci aiuta a ricordare quali sono le cose pi\u00f9 importanti. Grazie di esserci!\u00bb<\/strong>.\u00a0<\/p>
Proprio questo sguardo al passato \u2013 su cui sempre di pi\u00f9 si concentrano i social network \u2013 offre a Davide Sisto lo spunto per riflettere su come cambia nell'era digitale<\/strong> il nostro rapporto con la memoria e l\u2019oblio. Il passato non esiste realmente: \u00e8 solo una storia che raccontiamo a noi stessi. Ma cosa succede quando questa storia la raccontiamo non solo a noi ma anche ai nostri follower<\/strong>, registrandola, insieme ad altri milioni di utenti, all'interno dei nostri profili social e sul web, rendendola consultabile per sempre? <\/p>
I social network stanno diventando degli enormi archivi digitali<\/strong>, a partire dai quali \u00e8 possibile costruire\u00a0\u2013 in maniera del tutto inedita \u2013 una grande autobiografia culturale collettiva, in cui ciascuno contribuisce con parole e immagini a delineare tanto il proprio profilo biografico quanto quello degli altri, plasmando insieme la memoria personale e quella collettiva.\u00a0<\/p>
Con gli strumenti della filosofia \u2013 che nelle mani di Sisto non ha paura di confrontarsi con i temi pi\u00f9 caldi e controversi della cultura digitale<\/strong> \u2013 Ricordati di me<\/em> ci aiuta a esplorare la rivoluzione digitale in corso, che lascer\u00e0 agli storici del futuro un patrimonio di tipo nuovo. L\u2019organizzazione collettiva dei testi e del linguaggio, che si verifica quotidianamente online, infatti, incoraggia una scrittura non creativa, che per la prima volta attribuisce valore al plagio, al furto, al copia e incolla, all'appropriazione dei testi altrui, ma anche alla cooperazione generale e alla solidariet\u00e0 scientifica e letteraria<\/strong>. <\/p>","gtin":"9788833933665","mpn":"","image":"https:\/\/img2.libreriauniversitaria.it\/EIT\/280\/366\/9788833933665.jpg","name":"Ebook Ricordati di me","offers":{"@type":"Offer","url":"https:\/\/www.libreriauniversitaria.it\/ebook\/9788833933665\/autore-davide-sisto\/ebook-ricordati-di-me.htm","priceCurrency":"EUR","price":10.99,"itemCondition":"https:\/\/schema.org\/NewCondition","availability":"https:\/\/schema.org\/InStock","seller":{"@type":"Organization","name":"Libreria Universitaria"}}}]
«Attingendo con la stessa scrupolosità da Derrida come da Black Mirror, passando per Walter Benjamin o Simon Reynolds, Sisto sfida l’imbuto della distopia e cerca la risposta a queste domande senza pregiudizi. » Robinson - la Repubblica - Marco Bracconi
««Attingendo con la stessa scrupolosità da Derrida come da Black Mirror, passando per Walter Benjamin o Simon Reynolds, Sisto sfida l’imbuto della distopia e cerca la risposta a queste domande senza pregiudizi». » «Robinson - la Repubblica» - Marco Bracconi
Ecco che si avvicinano gli ultimi giorni di dicembre e puntualmente Facebook ci propone un video, colorato e un po’ pacchiano, che si intitola «Il tuo anno su Facebook». Dura circa un minuto, e vi si alternano le immagini e i post che nei dodici mesi trascorsi hanno ricevuto il maggior numero di like e commenti. Alla fine del video leggiamo: «A volte, uno sguardo al passato ci aiuta a ricordare quali sono le cose più importanti. Grazie di esserci!». Proprio questo sguardo al passato – su cui sempre di più si concentrano i social network – offre a Davide Sisto lo spunto per riflettere su come cambia nell'era digitale il nostro rapporto con la memoria e l’oblio. Il passato non esiste realmente: è solo una storia che raccontiamo a noi stessi. Ma cosa succede quando questa storia la raccontiamo non solo a noi ma anche ai nostri follower, registrandola, insieme ad altri milioni di utenti, all'interno dei nostri profili social e sul web, rendendola consultabile per sempre? I social network stanno diventando degli enormi archivi digitali, a partire dai quali è possibile costruire – in maniera del tutto inedita – una grande autobiografia culturale collettiva, in cui ciascuno contribuisce con parole e immagini a delineare tanto il proprio profilo biografico quanto quello degli altri, plasmando insieme la memoria personale e quella collettiva. Con gli strumenti della filosofia – che nelle mani di Sisto non ha paura di confrontarsi con i temi più caldi e controversi della cultura digitale – Ricordati di me ci aiuta a esplorare la rivoluzione digitale in corso, che lascerà agli storici del futuro un patrimonio di tipo nuovo. L’organizzazione collettiva dei testi e del linguaggio, che si verifica quotidianamente online, infatti, incoraggia una scrittura non creativa, che per la prima volta attribuisce valore al plagio, al furto, al copia e incolla, all'appropriazione dei testi altrui, ma anche alla cooperazione generale e alla solidarietà scientifica e letteraria.