\u00abUno scrittore imprevedibile, acuto e di grande godibilit\u00e0 letteraria.<\/em>\u00bb la Repubblica<\/strong><\/p>
<\/strong>\u00abBiondillo divaga cercando l\u2019anima delle cose. Colora di leggenda il grigio delle periferie... Appassiona, diverte, poi, dopo tutto, finisce. Senza fretta, d\u2019un fiato.<\/em>\u00bb Corriere della Sera<\/strong><\/p>
<\/strong>\u00abBiondillo ha il dono di una scrittura fluida e sicura, che, unita a un autentico interesse per i problemi della societ\u00e0 contemporanea, gli permette di narrare con intensit\u00e0 e ironia efferati delitti, ordinarie prevaricazioni, umanissime debolezze.<\/em>\u00bb Panorama<\/strong><\/p>
Milano sta cambiando. Archiviata dolorosamente quella \u00abda bere\u00bb del rampantismo anni Ottanta, la citt\u00e0 si sta trasformando da capitale della moda e della finanza a moderna metropoli multietnica che ambisce a un ruolo sempre pi\u00f9 centrale nella cultura europea e occidentale. Primo passo in questa direzione l\u2019Expo del 2015, in grado di convogliare sul capoluogo lombardo l\u2019attenzione del mondo intero. Esistono molti modi per conoscere una citt\u00e0, e molti modi per raccontarla: Gianni Biondillo e Michele Monina, il primo milanese di nascita e il secondo d\u2019adozione, entrambi appassionati di psicogeografia, decidono di intraprendere insieme un viaggio programmatico. Un pellegrinaggio attorno alla citt\u00e0, camminando in un territorio dimenticato dai viaggiatori abituali. Seguendo il margine delle tangenziali di Milano, usato come una sorta di filo d\u2019Arianna, i due scrittori cercano di mappare la citt\u00e0 a partire dai suoi bordi sfrangiati, finendo per scrivere un libro in cui il viaggio da raccontare \u00e8 uno solo, ma i racconti di viaggio sono due, come due sono gli sguardi, i vissuti, le voci. Tra nutrie morte al bordo della strada, statue di Mao Tse-tung in marmo bianco, ex combattenti ustascia finiti a fare i carrozzieri, ragazzine rom stese sul letto della propria roulotte ad ascoltare musica, Biondillo e Monina mettono in scena luoghi, personaggi, aneddoti, traiettorie sghembe, vie d\u2019acqua, cantieri in corso, polaroid di periferie, suggestioni psicogeografiche, appunti di fisiognomica cittadina, materiali vari raccolti durante i lunghi tragitti, tutti percorsi rigorosamente a piedi. Potevano stupirvi con effetti speciali. Lo hanno fatto.<\/p>","gtin":"9788823509290","mpn":"","image":"https:\/\/img2.libreriauniversitaria.it\/EIT\/280\/929\/9788823509290.jpg","name":"Ebook Tangenziali","offers":{"@type":"Offer","url":"https:\/\/www.libreriauniversitaria.it\/ebook\/9788823509290\/autore-gianni-biondillo\/ebook-tangenziali.htm","priceCurrency":"EUR","price":6.99,"itemCondition":"https:\/\/schema.org\/NewCondition","availability":"https:\/\/schema.org\/InStock","seller":{"@type":"Organization","name":"Libreria Universitaria"}}}]
«Uno scrittore di razza. Un umorismo poetico, trasognato e irresistibile. Da non perdere.» Giancarlo De Cataldo«Uno scrittore imprevedibile, acuto e di grande godibilità letteraria.» la Repubblica«Biondillo divaga cercando l’anima delle cose. Colora di leggenda il grigio delle periferie... Appassiona, diverte, poi, dopo tutto, finisce. Senza fretta, d’un fiato.» Corriere della Sera«Biondillo ha il dono di una scrittura fluida e sicura, che, unita a un autentico interesse per i problemi della società contemporanea, gli permette di narrare con intensità e ironia efferati delitti, ordinarie prevaricazioni, umanissime debolezze.» Panorama Milano sta cambiando. Archiviata dolorosamente quella «da bere» del rampantismo anni Ottanta, la città si sta trasformando da capitale della moda e della finanza a moderna metropoli multietnica che ambisce a un ruolo sempre più centrale nella cultura europea e occidentale. Primo passo in questa direzione l’Expo del 2015, in grado di convogliare sul capoluogo lombardo l’attenzione del mondo intero. Esistono molti modi per conoscere una città, e molti modi per raccontarla: Gianni Biondillo e Michele Monina, il primo milanese di nascita e il secondo d’adozione, entrambi appassionati di psicogeografia, decidono di intraprendere insieme un viaggio programmatico. Un pellegrinaggio attorno alla città, camminando in un territorio dimenticato dai viaggiatori abituali. Seguendo il margine delle tangenziali di Milano, usato come una sorta di filo d’Arianna, i due scrittori cercano di mappare la città a partire dai suoi bordi sfrangiati, finendo per scrivere un libro in cui il viaggio da raccontare è uno solo, ma i racconti di viaggio sono due, come due sono gli sguardi, i vissuti, le voci. Tra nutrie morte al bordo della strada, statue di Mao Tse-tung in marmo bianco, ex combattenti ustascia finiti a fare i carrozzieri, ragazzine rom stese sul letto della propria roulotte ad ascoltare musica, Biondillo e Monina mettono in scena luoghi, personaggi, aneddoti, traiettorie sghembe, vie d’acqua, cantieri in corso, polaroid di periferie, suggestioni psicogeografiche, appunti di fisiognomica cittadina, materiali vari raccolti durante i lunghi tragitti, tutti percorsi rigorosamente a piedi. Potevano stupirvi con effetti speciali. Lo hanno fatto.