\u00abLa forza degli eventi raccontati dona un carattere ancora pi\u00f9 universale ad una prosa immaginifica e potente.<\/i>\u00bb Le Monde<\/b>
\u00abAsli Erdogan \u00e8 una delle pi\u00f9 grandi intellettuali turche.<\/i>\u00bb La Stampa - Marta Ottaviani<\/b>
\u00abLa speranza nel potere della scrittura non l\u2019ha mai abbandonata.<\/i>\u00bb la Repubblica-Robinson<\/b>
\u00abUn libro bello e duro come la verit\u00e0, che racconta con lucidit\u00e0 una situazione che tutti dovremmo conoscere e lo fa con spietatezza, ma anche con l'amore di chi crede nella condivisione e in un mondo che potrebbe essere migliore per tutti.<\/i>\u00bb Huffington Post<\/b>
C\u2019\u00e8 una donna sola per le strade deserte di Istanbul. Sta cercando di tornare a casa, ma non riesce pi\u00f9 a orientarsi. Le vie un tempo conosciute le sembrano deformate e irriconoscibili. Al suo fianco un cane randagio che, fiutando il suo smarrimento, la guida fino a un incrocio. Adesso tocca a lei scegliere la strada da imboccare, nessuno pu\u00f2 indicargliela: pu\u00f2 assecondare il silenzio che domina ovunque o pu\u00f2 abbatterlo con la forza delle parole. Quella donna \u00e8 Asl? Erdo?an e all\u2019alba del 16 luglio 2016, all\u2019indomani del cruento tentativo di colpo di stato e nonostante l\u2019imminente repressione dei diritti civili in Turchia, decide di non cedere all\u2019indifferenza, ma di far sentire la propria voce. Decide di essere la prima donna a non avere paura di spezzare quel silenzio assordante, simbolo di un dolore troppo grande da ignorare. Perch\u00e9 non pu\u00f2 e non vuole far finta di niente di fronte alla violenza cieca di un governo fin troppo abile nel mettere a tacere i testimoni scomodi. E sa bene che c\u2019\u00e8 solo un modo per farlo: guardare negli occhi una realt\u00e0 indicibile alla ricerca di quelle parole che possano generare un grido di indignazione. Un grido di denuncia contro la falsit\u00e0 del potere che priva i cittadini dei loro diritti. Un grido di resilienza contro l\u2019assurdit\u00e0 della condizione umana. Per non essere complice dei colpi che hanno spezzato la vita di donne e bambini innocenti. Per non decidere della sorte di centinaia di uomini che con fatica e dignit\u00e0 cercano di rialzare la testa sotto cumuli di macerie. Per colmare quel vuoto lasciato da uno stato tiranno e restituire a ogni singolo cittadino, senza distinzione, ci\u00f2 che gli spetta di diritto: libert\u00e0, uguaglianza, verit\u00e0. <\/p>
Nell\u2019agosto 2016, proprio a seguito della sua attivit\u00e0 di scrittrice, Asl? Erdo?an \u00e8 stata arrestata e ha trascorso 136 giorni nella prigione di Bak?rk\u00f6y. Il suo unico delitto: aver osato rivendicare dalle colonne di un giornale pro-curdo la libert\u00e0 di opinione e di denuncia degli orrori del governo. Neppure il silenzio \u00e8 pi\u00f9 tuo<\/em> raccoglie alcune delle sue pagine pi\u00f9 belle nelle quali la scrittrice e giornalista diventa emblema della resistenza femminile e grida gli ideali che animano la propria lotta intellettuale e assoluta. Nella speranza che quest\u2019opera possa davvero sgretolare il silenzio, almeno l\u00e0 dove le sue parole hanno ancora diritto di cittadinanza. <\/p>","gtin":"9788811148852","mpn":"","image":"https:\/\/img2.libreriauniversitaria.it\/EIT\/280\/885\/9788811148852.jpg","name":"Ebook Neppure il silenzio \u00e8 pi\u00f9 tuo","offers":{"@type":"Offer","url":"https:\/\/www.libreriauniversitaria.it\/ebook\/9788811148852\/autore-asl-erdo\/ebook-neppure-il-silenzio-e-piu-tuo.htm","priceCurrency":"EUR","price":9.99,"itemCondition":"https:\/\/schema.org\/NewCondition","availability":"https:\/\/schema.org\/InStock","seller":{"@type":"Organization","name":"Libreria Universitaria"}}}]
«Una prova di grande eleganza stilistica impreziosita da veri e propri lampi di poeticità.» Le Figaro
«La forza degli eventi raccontati dona un carattere ancora più universale ad una prosa immaginifica e potente.» Le Monde
«Asli Erdogan è una delle più grandi intellettuali turche.» La Stampa - Marta Ottaviani
«La speranza nel potere della scrittura non l’ha mai abbandonata.» la Repubblica-Robinson
«Un libro bello e duro come la verità, che racconta con lucidità una situazione che tutti dovremmo conoscere e lo fa con spietatezza, ma anche con l'amore di chi crede nella condivisione e in un mondo che potrebbe essere migliore per tutti.» Huffington Post
C’è una donna sola per le strade deserte di Istanbul. Sta cercando di tornare a casa, ma non riesce più a orientarsi. Le vie un tempo conosciute le sembrano deformate e irriconoscibili. Al suo fianco un cane randagio che, fiutando il suo smarrimento, la guida fino a un incrocio. Adesso tocca a lei scegliere la strada da imboccare, nessuno può indicargliela: può assecondare il silenzio che domina ovunque o può abbatterlo con la forza delle parole. Quella donna è Asl? Erdo?an e all’alba del 16 luglio 2016, all’indomani del cruento tentativo di colpo di stato e nonostante l’imminente repressione dei diritti civili in Turchia, decide di non cedere all’indifferenza, ma di far sentire la propria voce. Decide di essere la prima donna a non avere paura di spezzare quel silenzio assordante, simbolo di un dolore troppo grande da ignorare. Perché non può e non vuole far finta di niente di fronte alla violenza cieca di un governo fin troppo abile nel mettere a tacere i testimoni scomodi. E sa bene che c’è solo un modo per farlo: guardare negli occhi una realtà indicibile alla ricerca di quelle parole che possano generare un grido di indignazione. Un grido di denuncia contro la falsità del potere che priva i cittadini dei loro diritti. Un grido di resilienza contro l’assurdità della condizione umana. Per non essere complice dei colpi che hanno spezzato la vita di donne e bambini innocenti. Per non decidere della sorte di centinaia di uomini che con fatica e dignità cercano di rialzare la testa sotto cumuli di macerie. Per colmare quel vuoto lasciato da uno stato tiranno e restituire a ogni singolo cittadino, senza distinzione, ciò che gli spetta di diritto: libertà, uguaglianza, verità. Nell’agosto 2016, proprio a seguito della sua attività di scrittrice, Asl? Erdo?an è stata arrestata e ha trascorso 136 giorni nella prigione di Bak?rköy. Il suo unico delitto: aver osato rivendicare dalle colonne di un giornale pro-curdo la libertà di opinione e di denuncia degli orrori del governo. Neppure il silenzio è più tuo raccoglie alcune delle sue pagine più belle nelle quali la scrittrice e giornalista diventa emblema della resistenza femminile e grida gli ideali che animano la propria lotta intellettuale e assoluta. Nella speranza che quest’opera possa davvero sgretolare il silenzio, almeno là dove le sue parole hanno ancora diritto di cittadinanza.