Trama Due storie sporche
Osserva, scruta, svela, ironizza e prende in giro Alan Bennett in Due storie sporche, una commedia molto british e impertinente. La copertina dove campeggia il grande buco della chiave ci suggerisce già che entreremo a far parte di un mondo di cui invece dovremmo essere all’oscuro e che curioseremo sfacciatamente nella vita dei personaggi del libro, persino negli aspetti più oscuri e più propriamente osceni. L’autore di Nudi e crudi, amatissimo in Inghilterra, ci conduce a tu per tu con le due protagoniste, due donnine apparentemente perbene. Nella prima storia sporca troviamo Mrs Donaldson, vedova alla ricerca di un lavoro per sfuggire alla monotonia, che inizia una nuova vita facendo la malata immaginaria in una clinica universitaria affinché gli studenti imparino a visitare i pazienti e a studiarne i sintomi. Questi finti pazienti ben presto formano una specie di famiglia, bizzarra e mal assortita, ma pur sempre una famiglia. Ma la farsa scanzonata e sporcacciona inizia per la placida cinquantenne quando si trasforma in affittacamere e l’incontro con alcuni personaggi la farà decisamente ringiovanire. Altrettanto “perbene” è la protagonista della seconda storia sporca, Mrs Forbes, signora della classe alta che non deve, e probabilmente non vuole, sapere quello che accade ai suoi più stretti familiari. I personaggi attorno a lei sono quasi sempre tendenti all’osceno, alla parolaccia, al cattivo gusto, a partire da suo figlio Graham, troppo bello per sposarsi con l’insignificante Betty, o dal marito di Mrs Forbes che le sussurra all’orecchio, nei momenti meno opportuni, parole erotiche. Bennett tra il sorriso, la farsa, la critica e un’ironia sferzante e mai scontata ci dona l’affresco di una girandola di personaggi imperdibili. Alla fine, nonostante i segreti e gli inaspettati aspetti oscuri, i protagonisti di Due storie sporche sono piuttosto felici, perché spesso per esserlo, ci suggerisce l’autore, qualche piccola cosa mai svelata è assolutamente necessaria
Recensioni degli utenti
Due storie sporche-1 maggio 2012
Due storie sporche è un libro cinico, divertente e piccante in quanto viene tirato in ballo il tema della sessualità. Resta pur sempre un libro godibilissimo, non volgare e con un ritmo incalzante, anche se tutta questa spassosità lascia un po' l'amoro in bocca perchè si parla comunque di miserie umane, raccontate con la tipica verve inglese.
Molto ironico-19 aprile 2012
Due storie satiriche che usano il sesso come scusa per parlare di legami, tra coniugi fondamentalmente, ma anche tra persone che riconoscono un solo tipo d'intimità e non è quello che considera le discussioni. Se da un lato abbiamo una vedova che con una certa vergogna colleziona affittuari, dall'altra abbiamo un paio di relazioni in cui il lato oscuro fa paura a tutti e quattro i coniugi per le ragioni più varie. Un maiuscolo Bennett e due personaggi donne che, ancora una volta, testimoniano la sua grande abilità descrittiva della personalità femminile, nonostante sia un uomo gay, o forse proprio per quello.
Irriverenza allo stato puro-10 marzo 2012
Irriverente, ironico e schietto: Bennett con la sua nuova doppia storia compiace il lettore, conducendolo in un mondo ordinario - quello di tutti i giorni - cogliendo dei particolari desueti, come la "rinascita" sessuale di una donna non più giovane e il contrasto bruttezza - ricchezza. Un libro da leggere tutto d'un fiato, non solo per gli appassionati del genere.
Due storie sporche-28 febbraio 2012
Titolo della raccolta in italiano che a mio parere è orribile, meglio l'originale "Two Unseemly Stories". Infatti le due storie raccontate da Bennett non sono "sporche" ma "unseemly" cioè "sconvenienti". E' solo sesso, un qualcosa di naturale, nulla di sporco, nulla di condannabile. I Protagonisti sono persone comuni, raccontante nei loro pregi e difetti, tra miseria e nobiltà.