Da dove sto chiamando di Raymond Carver edito da Einaudi

Da dove sto chiamando

Editore:

Einaudi

Collana:
Supercoralli
Traduttore:
Duranti R.
Data di Pubblicazione:
12 ottobre 2010
EAN:

9788806197865

ISBN:

880619786X

Pagine:
544
Formato:
rilegato
Argomento:
Racconti
Acquistabile con la

Trama Da dove sto chiamando

Da dove sto chiamando, l'"autoantologia" voluta da Carver nel 1988, poco prima della morte, presenta nella versione scelta e curata dall'autore racconti appartenenti a tutto l'arco della sua produzione, da quelli del libro d'esordio Vuoi star zitta per favore? ai sette "nuovi racconti" di Elephant. Permette così al lettore di scorgere forse nel modo più compiuto possibile gli orizzonti narrativi che si richiamano da un punto all'altro dell'ormai leggendaria "Carver Country". C'è ovviamente la coppia, fotografata nei suoi vari istanti, sovente nelle diverse fasi di una crisi: come in I chilometri sono effettivi; nel momento stesso di una separazione annunciata da una lettera dalla calligrafia "irriconoscibile", come in Pasticcio di merli. Le donne e gli uomini carveriani si trovano di fronte, all'improvviso e forse quasi senza accorgersene, alla resa dei conti con il sogno americano di provincia. Oppure a raggiungerli è un'eco di violenza: quella del reduce nero di Vitamine, che come amuleto porta con sé l'orecchio rinsecchito di un vietcong, l'esplosione di aggressività repressa di un padre mite in Biciclette, muscoli, sigarette o l'ottusità inquietante del protagonista di Con tanta di quell'acqua a due passi da casa. O ancora, è l'alcol a scandire le giornate di molti di loro, in racconti come Un'altra cosa, Attenti, Da dove sto chiamando.

In pubblicazione
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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 4 recensioni

Vite comuni in momenti specialiDi S. Paolo-11 febbraio 2017

La selezione dei racconti contenuti nel volume è stata eseguita dallo stesso Carver, che nella pregevole introduzione paragona la forma del racconto a quella della poesia: prezioso il consiglio su come, scrittore o lettore, si possa godere appieno del racconto. È però vero che mentre in alcuni dei suoi racconti si riesce ad apprezzare la grandezza dell'artista, che in poche pagine (pochi versi?) riesce a tratteggiare un'opera indimenticabile, questo non vale per alcuni altri, dove il livello non arriva a tali vette, e in qualche caso è addirittura difficile individuare un asse portante nel racconto stesso. Tutti i racconti, scritti sempre in prima persona, colgono i protagonisti in un momento critico di una vita che è peraltro in genere una vita comune, senza grandi sussulti: proprio per questo i protagonisti sono credibili e, pur tutti diversi l'uno dall'altro, possono essere tanto la faccia dello scrittore che quella del lettore.

Deludente rispetto alle atteseDi c. lello-17 maggio 2012

Mi avevano talmente parlato bene questo autore che forse ho cominciato a leggerlo aspettandomi chissà che. E invece a conti fatti ho trovato ben poca sostanza: dei racconti talmente minimalisti e concentrati da sembrare costruiti proprio di nulla, miserini miserini, che a parte qualche particolarità mi hanno lasciato il fiele in bocca e non mi hanno trasmesso proprio niente. Chi afferma che Carver sia il Cechov americano evidentemente - dico io - non ha mai sfogliato il grande russo..

I racconti più belli di CarverDi F. Pierandrea -21 marzo 2012

Quasi l'opera omnia narrativa di Carver. Comunque la raccolta di racconti che Carver stesso aveva deciso essere quella maggiormente rappresentativa della sua opera. Il racconto che dà il titolo al volume è ambientato in un centro di recupero per alcolisti, che, nella scena finale presenta le indecisioni di uno dei suoi ospiti che non sa se chiamare telefonicamente l'ex-moglie oppure l'attuale fidanzata. Nel suo cuore ci sono entrambe e la bottiglia si riesce ad allontanare più facilmente. Con l'amore.

Da dove sto chiamandoDi M. Carlo-13 maggio 2011

Summa della produzione carveriana e del minimalismo in genere. Qui tutto si fa parola: i sentimenti, i luoghi, gli stessi personaggi. La prosa, fluida e veloce, non stanca per tutte le oltre cinquecento pagine. Lo consiglio anche a chi voglia accostarsi alla figura del "maestro".