Donne. Una porta aperta sull'anima del mondo
- Editore:
Webster Press
- Collana:
- Saggistica
- Data di Pubblicazione:
- 2012
- EAN:
9788889655108
- ISBN:
8889655100
- Pagine:
- 144
- Formato:
- brossura
Descrizione Donne. Una porta aperta sull'anima del mondo
In queste felici congetture e metafore di respiro universale, il pensiero eclettico dell’autrice spinge il lettore a riflettere sulla difficoltà dell’essere donna. Olympe De Gouges passa in rassegna le funzioni arrogate dal pensiero maschile, alla donna madre, mistica e infedele, chiamando in causa con grande veemenza la storia, il mito, la sociologia, la biologia, la filosofia, il diritto, la letteratura, la religione, la psicanalisi e la sessualità. Questo è forse il pregio maggiore di “Donne una porta aperta sull’anima del mondo”: opera prima dall’innegabile fascinazione, e che in quanto tale merita di essere letta e serbata. Giacchè ci ricorda la scrittrice le donne possono realizzare il presente, sono la porta aperta sull’anima del mondo.
Mi auguro allora che questo libro sia “vissuto” in modo che lettore e saggio si possiedano vicendevolmente.
Indice:
Introduzione
I. Storia delle donne nell’antichità
II. L’età di mezzo
III. L’Umanesimo e le corti del Rinascimento
IV. 1776-1914: l’emancipazione delle donne tra una rivoluzione e una guerra
V. L’alba di una civiltà nuova
VI. Analisi dei miti femminili e i suoi rapporti con la realtà
VII. Sociologia della differenza di genere
VIII. Le donne sono ritenute incapaci di pensare
IX. Donne e Diritto
X. Donna mistero senza fine bello
XI. Donne e religione
XII. Entrando nell’anima del mondo
XIII. La sessualità, il nutrimento dell’anima
Conclusione
Ringraziamenti
Bibliografia
Nota sull'Autore
Erika Cecamore nasce il 30 settembre 1978 a Pescara, scrive con lo pseudonimo di Olympe De Gouges. Si è laureata in “Conservazione dei Beni Culturali” presso la Seconda Università degli studi di Napoli, ha conseguito un master in “Curatrice d’arte” presso l’associazione culturale G.A.P. a Roma. Oltre che per passione, scrive per horror vacui, la paura di cadere nel buco nero della vuotezza, nell’assoluta certezza di scavare un solco profondo in tutti coloro che sfoglieranno le sue pagine.