Disturbi di personalità. La diagnosi precoce di Roberto Militerni edito da Idelson-Gnocchi

Disturbi di personalità. La diagnosi precoce

Data di Pubblicazione:
18 giugno 2025
EAN:

9788879478281

ISBN:

8879478281

Pagine:
90
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Disturbi di personalità. La diagnosi precoce di Roberto Militerni

Descrizione libro

L’interesse del Neuropsichiatra Infantile per i Disturbi di Personalità nasce dai nuovi orientamenti suggeriti per tali Disturbi sia dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta edizione, dell’Associazione Americana degli Psichiatri (DSM-5) che dalla recente edizione della Classificazione Internazionale delle Malattie, Undicesima edizione, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (ICD-11).
Già nella penultima edizione del 2013, il DSM-5 proponeva una modalità alternativa per classificare i vari Disturbi di Personalità (DP). Tale modalità indicata come Alternative Model for Personality Disorders (AMPD) cercava in qualche modo di integrare un approccio rigidamente categoriale con un approccio dimensionale, anteponendo al tratto di personalità la compromissione di due dimensioni critiche per il funzionamento più o meno adeguato della persona. In particolare, il riferimento era al Funzionamento del Sé (FdS) e al funzionamento Interpersonale (FI). Questa modalità “alternativa” è stata riproposta nell’ultima edizione (DSM-5-TR, 2022).
L’ICD-11, nella sua ultima edizione, ha definitamente sposato l’orientamento caratterizzante l’AMPD del DSM-5-TR, considerandolo non solo come una modalità “alternativa”, ma come l’unica modalità per formulare una diagnosi di Disturbo di Personalità (DP).
Le dimensioni elette come caratterizzanti il DP sono identiche a quelle indicate nell’AMPD: vale a dire, una compromissione del Funzionamento del Sé (FdS) e del Funzionamento Interpersonale (FI).
Va, tuttavia, considerato che queste due dimensioni, il FdS e il FI, si “costruiscono” durante l’età evolutiva, cioè durante l’infanzia e la fanciullezza, per “completarsi” nella tarda adolescenza. In questa prospettiva, una diagnosi di DP prima dell’adolescenza diventa praticamente improponibile in quanto le dimensioni FdS e FI sono in fase di “costruzione” e ben lungi dall’essere “strutturate”. La novità dell’AMPD del DSM-5 e dell’ICD-11 è rappresentata dal fatto che, in aggiunta al “nucleo centrale” che caratterizza il DP, viene fornito un elenco di tratti che valgono a definire le sfaccettature con cui il “nucleo centrale” può clinicamente mostrarsi. L’ICD-11 denomina tali tratti con il termine di Tratti di Personalità Predominante (TPP). L’AMPD, invece, li denomina Tratti di Personalità Patologici. Peraltro, l’AMPD utilizza tali Tratti per riproporre un approccio rigidamente categoriale, nel senso che li individua quali elementi caratterizzanti “categorie” ben definite.
La nostra ipotesi di lavoro fa riferimento all’ICD-11 e propone che in molti casi i TPP fanno la loro comparsa già durante l’età evolutiva con le inevitabili modifiche di espressività clinica legate all’età. Come tali, essi condizionano il modo di essere del bambino in crescita, caratterizzando le sue modalità di reagire alle sollecitazioni ambientali. In questa prospettiva, tuttavia, essi non vanno denominati come Tratti di Personalità Predominante, quanto piuttosto Tratti di Personalità Emergenti (TPE) e finiscono per identificarsi con i Tratti del
Temperamento.
In accordo a tale ipotesi di lavoro i TPE, pur se presenti fin dalle prime fasi di sviluppo, non si configurano come tratti rigidi e immutabili. Essi, viceversa, durante tutta l’età evolutiva sono in interazione dinamica continua con l’Ambiente e come tali possono modificarsi, sia in bene che in male! In altri termini, i TPE in conseguenza di spirali transazionali “positive” possono proficuamente inscriversi in profili di sviluppo ben adattati all’ambiente. Per contro, spirali transazionali “negative” possono conferire ai TPE un carattere di forte interferenza nel processo di strutturazione del Funzionamento del Sé e del Funzionamento Interpersonale. In una eventualità di questo genere, essi andranno poi a costituire i Tratti di Personalità Predominanti di un futuro DP:
Sulla base di quanto detto, la diagnosi precoce in età evolutiva non va rivolta all’individuazione di un DP “strutturato”, quanto piuttosto alla precoce individuazione di TPE che stanno assumendo connotazioni particolarmente negative. Si tratta pertanto di una diagnosi precoce che ha una valenza diacronica con finalità preventiva.
La nostra ipotesi di lavoro si estende, inoltre, a una serie di considerazioni che riguardano i Disturbi del Neurosviluppo (DNS), quali il Disturbo dello Spettro dell’Autismo (ASD), il Disturbo dello Sviluppo Intellettivo (DSI) o il Disturbo da Deficit dell’Attenzione / Iperattività (ADHD). Tali Disturbi hanno la caratteristica clinico-evolutiva di essere situazioni long-life. Esse cioè iniziano precocemente nello sviluppo, ma persistono nel tempo fino in adolescenza ed oltre.

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