Al di là di ogni ragionevole dubbio. La teoria dell'evoluzione alla prova dell'esperienza di Sean B. Carroll edito da Codice

Al di là di ogni ragionevole dubbio. La teoria dell'evoluzione alla prova dell'esperienza

Editore:

Codice

Traduttore:
Boi S.
Data di Pubblicazione:
4 marzo 2008
EAN:

9788875780890

ISBN:

8875780897

Formato:
brossura
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Descrizione Al di là di ogni ragionevole dubbio. La teoria dell'evoluzione alla prova dell'esperienza

La decifrazione del corredo genetico di numerosi animali, incluso l'uomo, e la loro analisi comparata hanno confermato senza ombra di dubbio le potenti intuizioni che portarono Darwin a elaborare la sua teoria sull'evoluzione della vita da un unico discendente comune. Il DNA, protagonista assoluto di "Al di là di ogni ragionevole dubbio", è da questo punto di vista un vero e proprio libro dove sta scritta la nostra storia, di individui e di specie, e dove sono contenuti gli indizi rivelatori della nostra diversità e di come essa si sia evoluta. Ma il libro del DNA è anche la prova scientifica definitiva in grado di confutare gli argomenti e la retorica di chi ancora si ostina a negare, di fronte all'evidenza dei fatti, la scienza dell'evoluzione. Carroll lo dice con chiarezza; è tutto scritto in questo "libro". Basta aprire alla prima pagina, e cominciare a leggere.

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4 di 5 su 1 recensione

Fatti oggettivi contro l'ideologiaDi R. Ettore-23 febbraio 2010

Appassionante e scorrevole come un romanzo, ma rigoroso scientificamente, questo libro descrive, attraverso l'analisi dei dati e delle scoperte consentite dalla decifrazione del DNA, le prove "definitive" della realtà dell'evoluzione biologica come base della diversità della vita. Il metodo scelto dall'Autore è quello di discutere l'argomento come una sequenza di fatti inoppugnabili, come in un processo che si conclude con la conferma di quanto dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio. All'inizio l'Autore discute il metodo ed esplicita l'asse portante delle sue dimostrazioni, l'utilizzo del codice genetico, facendo altresì notare come (l'esempio è relativo agli Stati Uniti, ma è calzante anche per il nostro Paese) la maggior parte della popolazione accetti come dato di fatto l'utilizzo delle prove derivanti dall'analisi del DNA in ambito forense (dove si decide la colpevolezza o l'innocenza dell'imputato, con conseguente detenzione, condanna a morte quando e dove prevista o assoluzione), ritenendolo risolutivo, ma ne rifiuti l'applicazione nello studio della storia naturale. In effetti, la maggior parte delle persone si dice convinta che il Progetto Genoma, che ha consentito il sequenziamento dell'intero genoma umano, sia stato uno dei maggiori successi della Biologia ma, paradossalmente, ne rifiuta le implicazioni ereditarie. Gli esempi utilizzati vanno dallo studio di pesci antartici che riescono a sopravvivere senza globuli rossi, alla scoperta del terzo Superregno della vita, quello degli Archea, che si situa fra quello dei Procarioti (privi di un vero nucleo), formato da Batteri ed Alghe azzurre, e quello degli Eucarioti (dotati di un nucleo cellulare), ossia Protoctisti, Piante, Funghi ed Animali. Vengono discussi molti esempi, tratti dalle ricerche più recenti, relative all'emergere di caratteri significativi negli organismi, alle modalità innovative e/o conservative di molti di questi caratteri, ed all'emergere della complessità, attraverso le vicissitudini che hanno caratterizzato il nostro Pianeta. Viene anche sottolineato un concetto fondamentale, ma spesso sottovalutato o frainteso dai non specialisti, ossia che l'evoluzione non è direzionale o preveggente, per cui un carattere non si sviluppa in previsione del futuro, ma in relazione alla contingenza, e da questo discende anche che un carattere che è stato "bocciato" dalla selezione naturale in un determinato contesto, non può essere "ripescato" qualora dovesse tornare utile. L'unico punto del testo che mi trova in disaccordo è quello in cui l'Autore si dice convinto che, poiché molte mutazioni si sono presentate più volte e sono state parimenti "preservate" dalla selezione, qualora si dovesse ripetere il decorrere degli eventi, lo sviluppo degli organismi sarebbe simile a quello che si è effettivamente verificato. Per esplicitare il mio appunto, ritengo utile portare l'attenzione del Lettore sul fatto che la selezione, come chiarito da Mayr, può anche essere descritta come "non sopravvivenza del meno adatto", per cui caratteri che non vengono scartati perché negativi per la sopravvivenza, sono più facilmente trasmessi alla discendenza, grazie alla deriva genetica è, quindi, resi disponibili in caso di variazioni ambientali o al verificarsi di crisi biologiche.