La deriva. Perché l'Italia rischia il naufragio
- Editore:
Rizzoli
- Data di Pubblicazione:
- 2 maggio 2008
- EAN:
9788817025621
- ISBN:
8817025623
- Formato:
- rilegato
- Argomento:
- Partiti politici
Descrizione La deriva. Perché l'Italia rischia il naufragio
Dalle infrastrutture bloccate da lacci e lacciuoli di ogni genere all'attività legislativa farraginosa, dai ritardi nell'informatica che ci fanno arrancare dietro la Lettonia agli ordini professionali chiusi a riccio davanti ai giovani, dal declino delle Università-fai-da-te alle rivolte di mille corporazioni, dalle ottusità sindacali ai primari nominati dai partiti: l'Italia è un Paese straordinario che, nonostante la sua storia, le sue eccellenze, i suoi talenti, appare ormai alla deriva. Un Paese che una classe politica prigioniera delle proprie contraddizioni e dei propri privilegi non riesce più a governare. È la tesi di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo: quella Casta, denunciata nel libro che ha rappresentato il più importante fenomeno editoriale degli ultimi anni, non è soltanto sempre più lontana dai cittadini ma è il sintomo di un Paese che non sa più progettare e prendere decisioni forti. E il confronto con gli altri Paesi, senza una svolta netta, coraggiosa, urgente, si fa di giorno in giorno così impietoso da togliere il fiato.
Recensioni degli utenti
Sconsigliato a chi soffre di ulcera-10 marzo 2012
Una fotografia scattata con lucidità e molta ironia di un'Italia che fa acqua da tutte le parti. Alla lunga ripetitivo, ma c'è da restare agghiacciati. Una lunga serie di esempi della lotta condotta dalla classe politica, con l'attenzione interessata di gran parte del ceto imprenditoriale e professionale italiano, per moltiplicare sprechi e privilegi ai danni della società civile. Un libro che ti lascia con un senso di schifo notevole ma che merita di essere letto, perché accettare supinamente l'inefficienza cronica di una nazione non può e non deve essere la soluzione.
La deriva-28 febbraio 2011
Libro che andrebbe letto insieme al suo predecessore "La Casta", questa volta vengono messi a nudo tutti i problemi di carattere economico presenti in Italia. Comode le appendici preseti. Lascia dopo la lettura un misto di rabbia, impotenza, rassegnazione. Imperdibile.
Siamo...-17 febbraio 2011
... Sicuramente alla deriva, dopo il libro "La casta" i due autori tornano sul disastro del nostro paese, facendoci aprire gli occhi sul malfunzionamento del nostro sistema sia nel pubblico che nel privato. La macchina pubblica non funziona, ma non perchè i lavoratori non hanno voglia di lavorare, ma per la troppa burocrazia e non informatizzazione carente e non aggiornata. I nostri politici dovrebbero pensare più al bene del Paese che hai loro interessi di casta.
Ti manda in depressione-22 luglio 2010
Ecco un altro di quei libri che ti fan male al cuore: Rizzo e Stella tornano al successo dopo "La Casta". Ne raccontano di tutti i colori, dal disastro della scuola, alla gerontocrazia tutta nostra, allo scandaloso sistema pensionistico, alle colpe dei sindacati e degli ordini professionali, all'università, alla sanità ed ai settori pubblici tutti, alla lentezza giudiziaria, alla perdita di competitività ... insomma, se non volete sentirvi "accerchiati" ed impotenti, non leggetelo.
L'italia di G. Antonio Stella-28 ottobre 2008
Un'analisi che "fotografa" l'Italia di oggi con le contraddizioni di sempre. G.Antonio Stella racconta con "luce" i fatti di un'Italia orgogliosa,bella , ma sottomessa ad una politica cieca.
Un ritratto fedele e deprimente-5 settembre 2008
Stella e Rizzo offrono, con il consueto stile impietoso della Casta, una fotografia dell'Italia che affonda in tutti i suoi campi, senza dare interpretazioni ma riportando solo esempi presi dagli altri Paesi e dal nostro stesso passato. Un approfondito reportage che non lascia fuori nessun campo, dall'economia alla giustizia, alla sanità, alle infrastrutture, e che offre al lettore solo una sterminata serie di dati incontrovertibili sulla crisi italiana. Un'analisi seria e apolitica sui motivi per cui ci troviamo già con l'acqua alla gola.