David Golder di Irène Némirovsky edito da Adelphi

David Golder

Editore:

Adelphi

Traduttore:
Belardetti M.
Data di Pubblicazione:
3 maggio 2006
EAN:

9788845920523

ISBN:

8845920526

Pagine:
180
Formato:
brossura
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Trama David Golder

Irène Némirovsky non soltanto racconta la parabola del potentissimo banchiere ebreo il quale, malato, caduto in rovina e abbandonato da tutti, si lancia in un'estrema avventura che gli permetterà forse di ridiventare ricco, ma tratteggia senza indulgenza il mondo frivolo, scintillante e fasullo dei nuovi ricchi che svernano a Biarritz, il loro patetico snobismo, le loro case arredate con sfarzo pacchiano, i loro scalcagnati gigolo che ostentano blasoni più che offuscati. Per gusto della sfida, per noia e per amore di una figlia che forse non è neppure sua, il vecchio giocatore cinico e disincantato si metterà in viaggio ancora una volta - e sarà l'ultima.

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4 di 5 su 10 recensioni

Sull'aviditàDi L. Mara-24 aprile 2012

Forse non è il romanzo più bello di Nemirovsky, ma senz'altro è un libro senza tempo, perché narra degli effetti dell'avidità sulle relazioni umane. David Golder è un Gordon Gekko degli anni venti. Prima della crisi del ventinove, ma oltre la crisi che porta con sè la avidità, la malattia per l'azzardo del business. E così ci si scorda chi si è stati, si perdono di vista le persone, in un consumo disilluso che è sempre foriero di delusioni e di morte.

L'avidità umanaDi R. Grazia-24 marzo 2012

Tanto di cappello alla signora Némirovsky che scrisse questo romanzo a 26 anni, e che rivela doti stilistiche e narrative non indifferenti. David Golder, dalla Russia alla Francia, dalla povertà alla ricchezza, attraversa la sua vita circondato dall'infelicità, attorniato dall'ingordigia e dalla superficialità di chi gli sta intorno, fin quando si renderà conto che tutto ha fine: da questo punto parte il romanzo, dalla scoperta della finitezza esistenziale. In qualche momento mi ha ricordato La morte di Ivan Ilic. Cupo, triste, feroce, bello.

David GolderDi L. Michele-4 agosto 2011

Libro per me particolare, se non altro perchè lo lessi in lingua originale, i temi classici della Némirovsky ci sono già tutti: il mondo dei fuorusciti russi (sia di prima che dopo la rivoluzione), i rapporti umani complessi (l'incapacità di essere genitori), il rapporto (molto ebreo, se vogliamo) con il denaro. In questa parabola che penso abbia molto colpito, essendo uscita nel '29 dove forse poco ci si domandava se era giusto sacrificare tutto per avere ricchezze. Dove i grandi speculatori non sembrava potessero avere sentimenti alle spalle. Tutto era bello e luccicante, in questo mondo un po' alla Grande Gatsby, dove le fortune nascono e spariscono sull'orlo di una mano di carte. Dove si passa da sordide vie parigine ad assolati party a Biarritz. Una parabola giocata sulla lama della morte. Lì dove Golder ad un certo punto pare domandarsi a quale pro rovinarsi la salute. Per una moglie che pensa solo ai gioielli? Per una figlia che pensa solo a macchine ed amanti? Per sé stesso, ma se poi ti viene un infarto in treno, che ci farai di tutti quei soldi? Ha un grande attimo di sospensione, dove manda tutto a monte, rovesciando i canoni usuali. Poi poi si potrà mai resistere ad uno sguardo triste di una figlia? Forse no. La storia al solito non è ricchissima, ma ben trattati i vari personaggi. Gli affaristi, i dandy, le principesse in rovina, e via con la fauna del demi-monde.

David GolderDi a. pietro-1 agosto 2011

Si stenta a credere che un autrice già a 24 anni potesse creare un personaggio simile. Una storia crudele, spietata: a Golder tutti chiedono denaro, lui stesso si concepisce esclusivamente come un fornitore di denaro; in cambio ha solo indifferenza, a volte odio; anche gli slanci dell'amatissima figlia hanno solo lo scopo di ottenere ricchezza e lusso. E Golder lo sa, come sa che la sua vita può aver senso solo nello stipulare affari, incessantemente, e nel produrre soldi, costi quel che costi, e con qualsiasi mezzo. Egli stesso è senza pietà e prova odio per chi lo circonda; sopporta solo la figlia, verso cui nutre un ambiguo sentimento di affetto, che è piuttosto simile alla soddisfazione di possedere un bell'oggetto da rimirare e accarezzare. Colpisce la crudezza con cui sono tratteggiati i personaggi di questo ambiente, lividi nella loro avidità, squallidi nella loro totale mancanza di umanità. Mi immagino la giovane scrittrice, che a soli 26 anni ha saputo ritrarre con penetrante crudezza questo mondo in cui ogni grammo di ricchezza si trasforma in purissimo odio: deve aver avuto degli occhi severi e molto tristi.

David GolderDi l. emanuela-1 aprile 2011

Lo ha preso mio marito in libreria attirato dal titolo. David Golder è un uomo d'affari di quasi settant'anni, partito poverissimo dalla russia, e diventato ricchissimo negli stati uniti, nel settore petrolifero, applicando alla lettera "l'american dream". Golder è circondato da una famiglia di parassiti, moglie e figlia, e da una corte di ruffiani e presunti soci che si arricchiscono alle sue spalle. Pur di evitare il matrimonio tra la propria figlia e uno dei tanti rivali in affari, Golder, sordo ai propri problemi di salute, tenta l'ultima avventura che si rivelerà fatale. Irène Némirovsky, tradotta benissimo da Margherita Belardetti, racconta in poco meno di 200 pagine lo stato del capitalismo prima della crisi del 1929, e come questo non sia affatto difforme dal capitalismo attuale. Un'esistenza votata totalmente al perseguimento del profitto economico, dove qualsiasi regola è permessa, ovvero, non esiste alcuna regola da rispettare. Un atteggiamento umano, vedi i rapporti famigliari, all'insegna della pura e semplice depradazione, dove gli affetti non sono vissuti come sentimenti da donare ma come strumenti per soddisfare il proprio egoismo personale.

David GolderDi r. Giuseppe-14 febbraio 2011

Si può invertire la rotta del proprio destino? Mi è capitato di leggere il libro in questione ammetto che un lettore come ha buoni motivi di essere contento. Un destino ostinatamente ricercato fin dall'inizio in una scalcinata città russa? E soprattutto agli altri, a tutti gli altri, David Golder serve così com'è. Una macchina da soldi, che consente una vita agiata, tra amanti, belle macchine, vacanze a Biarritz, pellicce di zibellino. A lui non serve niente, lui può rinunciare a tutto, anzi il suo grande piacere è proprio riuscire improvvisamente a dire no, svuotare la bella casa di Parigi e tornare ad essere soltanto un vecchio miserabile ebreo russo. Ma c'è solo un varco nel suo cuore: la bella Joyce, figlia forse di un altro padre, che lo costringe ad un ultimo viaggio alla ricerca della fortuna dismessa. Un capolavoro di spietatezza.