Dannati danni

Comicità intelligente e commuovente. Se Bukowski fosse nato donna e capitato tra Milano e Edimburgo, non avrebbe potuto dipingere meglio di Vicky-Vittoria la "low life" e lo squallore di due realtà alla fine sconcertantemente simili tra loro, almeno per quanto riguarda la fauna umana che le popola. Più che un libro, Dannati Danni è un'esperienza - da gustare non in moderazione, come il whisky prediletto dalla sua protagonista.

Divertente, leggero, ironico, un vero piacere per l'anima. Le famiglie sono luoghi veramente particolari dove si realizzano alchimie e magie positive, ma dove queste possono avere degli effetti anche disastrosi. In Dannati Danni purtroppo l'alchimia che si crea è quella delle più negative: apparentemente nessuno in questa famiglia riesce ad essere una figura positiva e di riferimento per la bambinaragazzadonna che da sola deve trovare la sua strada, i suoi motivi per vivere e per affermare se stessa nella maniera più completa, scoprendo la parte più essenziale di se e la maniera in cui realizzarla. La storia pecca a mio avviso di eccessiva frammentarietà: va bene scrivere a mosaico, ma qui il mosaico è spesso interrotto da tessere mancanti che il lettore deve recostruire a volte un po' a fatica. Perciò la storia meriterebbe 4 stelle per l'innvovativa maniera in cui un tema classico viene affrontato, ma lascia una stella sul campo proprio a causa di questa eccessiva frammentarietà.

Vittoria ha scritto molto bene una storia di vita difficile. Di tanto in tanto ho rischiato di cadere nella trappola di chiedermi quanto e cosa fosse vero e quanto creazione, per poi decidere che era assolutamente indifferente, perché il suo scrivere mi ha portata dentro una storia che è quella di qualcuno che ce l’ha fatta. Ce l’ha fatta con quella forza del dolore dei bambini che soffrono, che purtroppo ho incontrato e incontro, e che diventano ,a volte, creature dotate del più spietato senso di conservazione, di un istinto di sopravvivenza che travalica l’esperienza di vita , e che crescono con una forza che regalano a piene mani. Quei bambini che tu consoci , e di cui, nel momento in cui vieni a conoscere la loro storia, ti chiedi “ma come diavolo può sorridere?” E che sono le persone con più amore e vita che ci si possa aspettare. Questo io ho colto in Dannati danni. LA vita è fatta di quello che si ha. Si può soccombere o rimboccarsi le maniche. Vicki le ha tirate su fino alla spalla.