Dammi mille baci. Veri uomini e vere donne nell'antica Roma di Eva Cantarella edito da Feltrinelli
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Dammi mille baci. Veri uomini e vere donne nell'antica Roma

Editore:

Feltrinelli

Edizione:
4
Data di Pubblicazione:
6 maggio 2015
EAN:

9788807886416

ISBN:

8807886413

Pagine:
188
Formato:
brossura
Argomenti:
Storia e civiltà classica, Comportamento sessuale
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Dammi mille baci. Veri uomini e vere donne nell'antica Roma

Dopo la ricognizione sull'eros greco, Eva Cantarella, parla dell'amore al tempo dei romani. Per un romano la virilità era la massima virtù; e i romani venivano educati ad assoggettare e a essere dominatori, nella politica come nell'amore e nel sesso. E infatti da una violenza, quella di Marte ai danni di Rea Silvia, nasce Romolo, il fondatore della città. L'altra faccia della sessualità romana è l'etica del vanto, il gloriarsi della propria virilità anche negli aspetti più concreti e materiali. Ecco allora i "Carmina Priapea", gioiosa celebrazione di Priapo, il dio del fallo, coi suoi spropositati attributi; ecco graffiti e iscrizioni di palestre, taverne, muri la cui gioiosa crudezza sconfina spesso nell'oscenità, ecco leggende popolate da membri maschili che spuntano dal focolare per fecondare innocenti fanciulle. Ed ecco dotti ma spassosi intermezzi, dove l'autrice guida il lettore attraverso le pratiche osculatorie (i tre modi di nominare il bacio, osculum, savium e basium), le tariffe, le specializzazioni e l'abbigliamento delle prostitute, i riti matrimoniali e di fecondità. E le donne? Ci sono quelle che si adeguano (Porzia, che si suicida inghiottendo carboni ardenti), le donne modello di virtù (Lucrezia) e le ribelli (Sulpicia), contro cui si accaniscono le leggi moralizzatrici. E poi i "veri" uomini, Augusto e Cesare, i poeti Orazio e Marziale, e ovviamente, Catullo, che chiede con pari trasporto i baci della bella Lesbia e del tenero Giuvenzio.

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3 di 5 su 4 recensioni

Uno sguardo al passatoDi C. Laura-10 aprile 2014

Uno salto nel passato per apprezzare tante bellezze che la storia ordinaria non ci racconta. Perché la storia non ci deve lasciare solo un mucchio di date apparentemente senza senso, ma molte curiosità che la rendono affascinante. Allora perché non chiedersi come vivessero l'amore gli antichi romani, analizzandone le molteplici sfaccettature: il corteggiamento, l'abbigliamento, l'intimità, i preparativi, e tutti quegli aspetti che riteniamo propri solo del nostro tempo. Lettura interessante e curiosa.

Dammi mille baciDi m. sercis-18 aprile 2012

Anch'io sinceramente mi aspettavo unaltro saggio, sicuramente qualcosa di più accurato e interessante. Tutto sommato non mi sento di bocciarlo del tutto perchè l'ho letto volentieri, e diciamo che come lettura di una serata è un discreto saggio, ma di certo non ho imparato nulla di più sulla stori della sessualità nell'antica Roma. Discreto, nulla di più.

Buon saggioDi L. Michele-29 marzo 2012

Nel suo piccolo, la ricerca della Cantarella mi è piaciuta: veloce, intrigante, interessanti approfondimenti mai banali e particolarità che non sempre quando si è studiato gli "antichi" si riconoscono, ma che qui al contrario vengono elaborati e charificati davvero in maniera semplice. Una lettura piacevole ma anche utilissima sia dal punto di vista storico che antropologico.

Che delusione!Di R. Grazia-25 marzo 2012

Dalla Cantarella, ovvero da una scrittrice di manuali di storia e una studiosa del mondo antico del suo calibro, mi aspettavo molto ma molto di più. Questo libro è una rassegna banale (per chi abbia studiato un po' storia del mondo romano) per non dire superficiale sulla sessualità e l'affettività nell'antica Roma, a partire dall'inizio dove si ricorre al trito e ritrito Catullo (il titolo del libro è ripreso da un suo verso: Dammi mille baci) . Non perché Catullo stanchi, anzi. Ma in questo contesto è veramente scontato.