Cuore di Tenebra di Joseph Conrad edito da Zona
Buona reperibilità

Cuore di Tenebra

Editore:

Zona

Collana:
Classici
Traduttore:
Rossi A. C., Consigliere S.
Data di Pubblicazione:
20 maggio 2013
EAN:

9788864383149

ISBN:

886438314X

Pagine:
162
Formato:
brossura
Argomento:
AVVENTURA
Acquistabile con la

Trama Cuore di Tenebra

"Cuore di tenebra" fu pubblicato per la prima volta in tre puntate nel 1899 sul Blackwood's Magazine di Edimburgo e in volume nel 1903. I fatti che vi sono narrati risalgono, nella biografia dell'autore, a una decina d'anni prima: è il 1890 quando Conrad s'imbarca per la sua prima e unica avventura africana. Da bambino la grande parte di mappa ancora bianca al centro dell'Africa, la regione del fiume Congo, l'aveva fatto sognare di eroiche esplorazioni. Quando infine riesce ad andarvi, imbarcandosi come comandante su una nave della Société Anonyme Belge pour le Commerce du Haut-Congo, ne torna quasi in fin di vita e carico di una verità amara: "la disgustosa conoscenza della più abietta corsa al saccheggio che abbia mai deturpato la storia della coscienza umana e delle esplorazioni geografiche". Tale conoscenza è consegnata a caldo a qualche pagina di diario e a una manciata di lettere dal tono piuttosto reticente, e sedimenta qualche anno dopo nelle pagine di questo romanzo immortale, le cui lunghe risonanze hanno percorso l'intero Novecento e non smettono di farsi sentire.

Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 2 recensioni

Difficile ma belloDi P. Monica-11 febbraio 2017

Questo è un libro molto complesso, permeato di un fortissimo simbolismo. Nonostante possa sembrare, a una prima lettura, piuttosto difficile, vi consiglio di leggerlo comunque, perché apre la mente e fa capire molte cose del colonialismo e non solo.

Heart of DarknessDi r. andrea-2 giugno 2009

"Heart of Darkness" non è un romanzo di avventura, né una cronaca di viaggio, né tanto meno una messa in prosa di un diario di bordo. Tuttalpiù questi aspetti potrebbero costituire un livello di lettura superficiale del romanzo, una "scusa" che l'autore ha escogitato per arrivare a parlare di qualcos'altro di più complesso e profondo. Nel corso degli ultimi cent'anni sono state numerose le chiavi di lettura proposte: ora ce ne bastano, e avanzano, due. La prima è quella, diciamo così, anticolonialista: gli orrori, le violenze, l'esperienza dura e faticosa che Marlow racconta vuole essere una testimonianza della barbarie portata avanti dai colonialisti europei, avallate dai governi dei rispettivi paesi di appartenenza, che, in nome del Dio Denaro, sfruttarono e massacrarono gli abitanti delle colonie per estrarre avorio o altre materie preziose per recarle in dote al pretenzioso Dio occidentale. Kurtz è l'emblema dell'uomo europeo che, dal pieno delle proprie facoltà razionali, si lascia trascinare alla follia dalla sete d'oro, arrivando a stravolgere la propria persona e trascinando in questa discesa un'intera tribù che aveva soggiogato grazie all'eloquenza e, quando serviva, all'uso di pratiche sempre più violente (vedi le teste appese ai bastoni che circondano la sua dimora). Non è un caso che, nel racconto, vengano chiamati in causa molti paesi europei: c'è ovviamente l'Inghilterra di Marlow e la Francia della Compagnia di navigazione; il battello con cui risale il fiume è belga, guidato da uno svedese, e una volta arrivato a destinazione Marlow incontra perfino un giovane russo. Una lettura ancora terribilmente attuale se si pensa alle guerre mascherate da missioni di peace keeping animate dall'ipocrita volontà di "esportare la democrazia là dove ce n'è bisogno". Essendo poi "Heart of Darkness" un romanzo concepito e pubblicato in contemporanea agli studi psicanalistici di Freud (L'interpretazione dei Sogni è del 1900), c'è stato chi, in modo molto convincente, ha incoraggiato un'altra interessante chiave di lettura. Ovvero: il viaggio che Marlow compie nel cuore delle tenebre non è altro che un viaggio simbolico dell'uomo alla scoperta dei misteri, inconsci, sconosciuti e proprio per questo spaventosi, del proprio "io". Trovare Kurtz è come ritrovare un'identità perduta dell'uomo occidentale, perduta perchè primigenia e che ha cercato, invano nel caso di Kurtz, di scrollarsi di dosso secoli e secoli di substrati culturali per fare ritorno alla semplicità primitiva, fatta di istinti e appetiti persino brutali ma più autentici. Identità che forse è andata perduta per sempre e di cui Marlow non può che riportarne a casa la povera carcassa priva di vita.