Critica della ragion pura di Immanuel Kant edito da UTET
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Critica della ragion pura

Editore:

UTET

A cura di:
P. Chiodi
Data di Pubblicazione:
16 maggio 2013
EAN:

9788841886922

ISBN:

8841886927

Pagine:
700
Formato:
brossura
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Descrizione Critica della ragion pura

"Quella in cui viviamo è la vera e propria epoca della critica, a cui tutto deve venire sottoposto." Questa frase, tratta dalla prima prefazione alla "Critica della ragion pura", fa intuire la portata rivoluzionaria della prospettiva inaugurata da Immanuel Kant. Il puntiglioso, abitudinario professore di Königsberg, affronta - nel secolo dei Lumi e di Newton l'esigenza di una rifondazione radicale della cultura, muovendo dall'oscura consapevolezza della necessità di far confluire ragione ed esperienza, e arrivando a delimitare nitidamente il raggio d'azione dei vari saperi. Se il metodo della scienza, così fecondo di risultati, alimenta le speranze nel progresso conoscitivo dell'umanità, d'altra parte non è in grado di offrire risposte agli interrogativi più profondi e pressanti, come il problema del libero arbitrio, dell'immortalità dell'anima, di Dio. La "Critica della ragion pura" è il capolavoro filosofico che, più di ogni altro, porta avanti lo spirito e gli ideali dell'Illuminismo: necessario è mostrare i limiti della ragione, perché, credendo di possedere verità assolute, si rischia di cadere nel fanatismo; al contempo, bisogna far valere con forza i diritti della critica razionale, se si vuole evitare che gli uomini siano schiavi di autorità e istituzioni prive di fondamento. "Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza!": l'impulso di questo motto percorre l'intera filosofia di Kant, qui esposta nei suoi principi fondamentali.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 2 recensioni

Pessima rilegatura.Di G. GABRIELE-9 dicembre 2017

Il libro si presenta rilegato in maniera pessima, tanto da non permettere una lettura agevole. La mancanza di margine inoltre rende difficile la lettura dell'inizio di ogni riga (o della fine se si considerano le pagine di sinistra).

L'isola della ScienzaDi p. maria angela-25 febbraio 2012

A conclusione dell'Era dei Lumi, Kant fonda una gnoseologia innovativa, che capovolge il tradizionale rapporto tra mente ed oggetto conosiuto e che prende il nome di 'rivoluzione copernicana in ambito gnoseologico' . Non è la mente ad adattarsi all'oggetto, ma è la mente, intesa come comune struttura di pensiero umano, e che Kant chiama 'Io Penso' , a costituire l'oggetto fenomenico e a dare ad esso le leggi. L'Io Penso è infatti 'legislatore del mondo fenomenico' , ossia del mondo così come lo percepiscono i sensi. L'essenza degli oggetti, chiamata' noumeno' , è solo un concetto-limite, ossia segna il limite della scienza, l'isola circondata dall'oceano tempestoso della Metafisica, la quale non può essere una scienza, come verrà dimostato nella 'Dialettica Trascendentale' , in quanto i suoi oggetti, l'anima, il mondo e Dio, non ricadono sotto i nostri sensi e la mente, pur possedendone le idee, non può che cadere in errore. Fondamento della scienza è 'il giudizio sintetico apriori' , sintetico e perciò accrescitivo del sapere ed apriori perchè fondato sull'Io Penso e perciò universale e necessario. Questa apriorità è trascendentale, ossia non deriva dall'esperienza ma è necessaria perchè si abbia esperienza. Ecco il senso del 'Soggettivismo gnoseologico' della C. D. R. Pura: "... Degli oggetti tanto conosciamo, quanto noi stessi abbiamo messo... " (ibi) .