Cristina e il suo doppio di Herta Müller edito da Sellerio Editore Palermo
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Cristina e il suo doppio

Collana:
La memoria
Traduttore:
Rubino M.
Data di Pubblicazione:
11 Marzo 2010
EAN:

9788838924705

ISBN:

8838924708

Pagine:
64
Formato:
brossura
Argomenti:
MEMORIE, Letteratura, storia e critica: letteratura dal 1900
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Descrizione Cristina e il suo doppio

Solo dopo insistenti richieste e ripetuti tentativi nel 2004 Herta Müller ha potuto visionare il suo doppio, ovvero il fascicolo che la Securitate di Bucarest aveva costruito ai suoi danni. Nome in codice «Cristina», novecento pagine di un dossier incompleto, sottoposto ad accurata «pulizia» da parte dei nuovi servizi rumeni, quelli non più comunisti. E seguendo il fascicolo l’autrice ha scritto questo, da lei stessa definito «racconto autobiografico». Lucida testimonianza letteraria sull’arma più micidiale in mano al potere opaco, che domina mediante il possesso esclusivo dell’informazione: l’arma della disinformazione. Più sottile della semplice calunnia, che agisce soprattutto tra i nemici, la disinformazione invece punta a distruggere le vittime nel campo degli amici, seminando quei dubbi e sospetti che proprio gli amici debbono temere. Herta Müller ne fu vittima, perché tedesca in terra rumena e perché scrittrice «ai margini». Sul lavoro, fu contattata dalla Securitate, che le chiese di diventare informatrice. Al suo rifiuto, scattarono i caratteristici tre momenti della trappola della «disinformazia». Primo: diffusione da parte del centro della falsa notizia che la vittima fosse un’informatrice del servizio stesso. Secondo: notizia «registrata» dal servizio, in apparente oggettività, che nell’ambiente della vittima si diffondeva una certa diffidenza a causa di sospetti sulla sua lealtà. Infine, terzo tempo: fonti di stampa diffondevano come «notizia» che i servizi avevano registrato informazioni sulle diffidenze.

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4 di 5 su 2 recensioni

Cristina e il suo doppioDi g. matteo-24 Settembre 2010

Racconta come la Securitate abbia costruito un fascicolo sulla scrittrice creandole, in patria e all'estero, una figura "gemella" per screditarla, facendo credere a tutti che fosse una spia della stessa Securitate. Un piccolo manuale sulla "disinformazione" al servizio del potere. La scrittrice sconta la pena di essere tedesca in terra rumena e di scrivere "ai margini". Nella motivazione del premio Nobel per la letteratura assegnatole nel 2009 si legge: "Con la concentrazione della poesia e la franchezza della prosa ha rappresentato il mondo dei diseredati".

Soltanto corruzione?Di l. Mario-18 Luglio 2010

Nel raccontare la propria esperienza di sorvegliata sotto il regime, Herta Muller denuncia la connivenza tra organismi e associazioni, tra personalità di spicco e burocrati del suo paese d'origine - la Romania - e di quello d'adozione - la Germania - ; afferma di essere ancora sotto sorveglianza da parte della Securitate [il servizio segreto della Romania comunista], che, secondo la sua opinione è ancora attivissima e avrebbe solo cambiato nome. Con vivide parole l' autrice ci racconta lo stato di corruzione post - Ceausescu: "Nel caos immediatamente seguìto alla fine del regime hanno provveduto ai loro "affaronissimi" - banche, fabbriche, alberghi, agenzie di viaggi, pompe di benzina, ecc. E i buoni affari di allora continuano a svilupparsi di giorno in giorno, diventando pingui patrimoni con cui poter campare senza peroccuparsi di nulla. I milionari generati da questo genere di affari si conoscono e si aiutano reciprocamente a tutti i livelli. La loro rete si estende sull'intero paese, a partire dal parlamento passando per l'economia, la giustizia, le università fino alla sanità pubblica." Parole che dovrebbero far riflettere anche, e sopratutto, noi italiani.