
Da cosa nasce cosa. Appunti per una metodologia progettuale. Ediz. illustrata
- Editore:
Laterza
- Collana:
- Economica Laterza
- Edizione:
- 8
- Data di Pubblicazione:
- 16 marzo 2017
- EAN:
9788858128770
- ISBN:
885812877X
- Pagine:
- 385
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Teoria delle arti
Libro Da cosa nasce cosa. Appunti per una metodologia progettuale. Ediz. illustrata di Bruno Munari
Trama libro
Tra i grandi libri di Munari, questo è quello che forse maggiormente rende felici i lettori per la leggerezza incantata con cui li porta a scoprire che saper progettare non è dote esclusiva e innata di pochi. C'è in ognuno di noi una creatività che Munari in queste pagine aiuta a sviluppare e a mettere in luce. Bruno Munari (Milano, 1907-1998), pittore, designer e sperimentatore di nuove forme d'arte, ha segnato una svolta fondamentale nella storia del design in Italia e nel mondo.
Recensioni degli utenti
Un libro che fa pensare - 6 maggio 2012
La prima impressione è quella di un manuale di architettura, pratico e pragmatico. Ma si rivela molto di più, perché un progetto originale è sempre un progetto a prescindere dal campo pratico in cui si applica, e Munari ci insegna un "metodo" non solo da mettere in pratica, ma da modellare e trasformare fino a farlo nostro. Un saggio da tenere in libreria e ogni tanto sfogliare, per scoprire o ri-scoprire il meccanismo che dalle idee porta alla produzione di edifici e utensili.
Da prendere all'occorrenza - 26 aprile 2012
Qui Munari non è riuscito a convincermi fino alla fine. Il saggio contiene senza dubbio spunti interessanti ed ci viene in soccorso nella progettazione in quanto fornisce un metodo, una formazione di passaggi utile da seguire nel corso di un lavoro. Tuttavia mentre la prima parte è fluida e molto piacevole, la seconda procede più a rilento e appare un pò più scontata.
Per giovani progettisti - 28 agosto 2011
Un buon libro per ogni giovane studente che si accinge a progettare un qualsiasi oggetto di Design, e anche, utile all'approccio progettuale in generale. Trovo però mal riuscita una buona parte del libro, che dopo aver spiegato il Metodo, prolifera di esempi che ricordano più un portfolio che non qualcosa di realmente proficuo allo studio.
Da cosa nasce cosa. - 13 luglio 2011
Saggio interessante, certo le soluzioni che propone sono già state avanzate in paasato. Materiali, perché l'oggetto da produrre non può costare più di quanto si possa far presumibilmente pagare al pubblico, ma anche pratici; quello che lui chiama styling, l'aggiungere orpelli per far vedere quanto costa l'oggetto, è anch'esso ben lontano dal design. Il risultato finale è però un po' deludente, almeno per uno come me che creativo non è. Il suo punto di vista, che occorre fare uno studio preliminare diviso in svariati passi, e solo alla fine si può vedere se e dove si può aggiungere la creatività, è sicuramente vincente: ma dalle pagine del libro la creatività non traspare, e si vedono solo i passi formali di partenza, tipo lista della spesa. La parte migliore a mio parere è la sezione "Compasso d'Oro a ignoto", dove alcuni oggetti comuni vengono presi e analizzati per vedere come in effetti seguano le regole che Munari dà per un oggetto di design, compresi ovviamente i vincoli di materiale e costo, e l'evoluzione del rasoio, dalla vecchia lama da affilare ai bilama usa-e-getta. Speravo in qualcosa di più.
Il Maestro Bruno Munari - 30 maggio 2011
La professionalità e l'umanità di Munari, riversata in un libro che spiega cos'è progettare, come si fa a pensare a qualcosa che ancora non esiste e come renderlo reale nonché riproducibile su vasta scala, quella della produzione. Un manuale che non può mancare nella libreria di chi si occupa del design, della sua progettazione e della sua produzione. Consigliatissimo!
Da cosa nasce cosa - 14 febbraio 2011
Nulla da dire sulle capacita professionali di Munari, ne' sulla genialita di certe sue soluzioni o produzioni. Ma fuori di dubbio questo libro non fa parte dei suoi progetti riusciti: tutt'altro che organico, si limita ad essere - dopo una parte introduttiva generica, catechistico-entusiastica e informale - una carrellata di use cases piu o meno interessanti, alcuni dei quali tutt'altro che pertinenti. Non contribuiscono certo alla piacevolezza della lettura, una diffusa sensazione di (auto) compiacimento e - soprattutto - un italiano approssimativo che spesso si riduce ad una mera elencazione di problematiche, o caratteristiche dei vari oggetti analizzati: pare piu un quaderno di appunti, che un testo organico. Immancabili, quanto inutili e scollegati dal resto del libro, il capitolo sulle illusioni ottiche, la percezione e l'illuminotecnica... Ho avuto modo di conoscere questa cosiddetta opera e non posso che deprecarne la lettura.