Trama Col corpo capisco
Grossman invita il lettore ad affrontare uno dei sentimenti più potenti: la gelosia. E lo fa in due lunghi racconti in cui un personaggio narra ad un altro (ma sarebbe meglio dire a se stesso) una storia di tradimento della quale è o si sente vittima. Nel primo è Shaul a confessare con quanta passione lui stesso vive la relazione che sua moglie intrattiene con un altro uomo. Nel secondo a parlare è Rotem, tornata al capezzale della madre morente per leggerle un racconto in cui, dopo anni di distacco, ha cercato di ricostruire l'intensa relazione nata, quando lei era ancora adolescente, fra la madre ed un ragazzo che le era stato affidato affinché lo aiutasse a «diventare uomo».
Recensioni degli utenti
Travolgente, semplicemente splendido-9 maggio 2012
Questo volume racchiude due racconti lunghi, entrambi splendidi, che parlano di amore e tradimento. L'autore, con il suo stile audace e travolgente, ci spinge nel mondo potente della gelosia. Splendido è in particolare il primo dei due racconti, 'Follia' : la voce narrante è quella di Shaul, che racconta, in una lunga e tormentata confessione, il suo coinvolgimento nella relazione che la moglie intrattiene con un altro uomo.
Attraverso il corpo scorre la vita.-2 marzo 2011
Con questa sua opera, David Grossmann, è rimasto il grande che io considero. Le sue parole, il suo audace e originalissimo modo di scrivere mi appassiona sempre e mi ricorda le letture di Baricco e Saramago. Una scrittura che non a caso riesce, proprio per il fatto di non avere stacchi continui nel dialogo fra i personaggi, ad essere fluida ed accattivante. Ti chiedi: "Esiste o non esiste l'interlocutore...? Con chi sta parlando il protagonista del racconto?". Ed è qui, credo, l'originalità... Nel portare il lettore ad una sua personale interpretazione, è un parlare a se stesso, una continua introspezione. In entrami i racconti, Grossmann, descrive, attraverso atteggiamenti diversi, il tema della gelosia o meglio il sentimento della gelosia. Sia nella primo racconto, Follia, che nel secondo che dà il titolo al libro, la gelosia è descritta in forma diversa ma in tutti e due i racconti, essa, sprigiona delle forti emozioni nel protagonista, quasi delle allucinazioni paranoiche che lo portano ad avere una incredibile immaginazione tale da evocare immagini e, oserei dire, melodrammi shakespeariani. Ed è qui, penso, il messaggio: la sofferenza nel provare il sentimento della gelosia, ad uno stato estremo, ti porta alla pazzia, una pazzia originale. In tutti e due i racconti, Grossmann, inserisce la sofferenza. In follia Shaul soffre a causa di una frattura e qui è il protagonista stesso a sentire la sofferenza. Nel secondo invece Rotem, vive la sofferenza, attraverso la madre. Il corpo, il dolore del corpo (col corpo capisco) diventa un connettore: sensazioni fisiche di sofferenza e sofferenza vissuta indirettamente da Rotem attraverso la madre e le rivelazioni di ques'ultima. Sofferenza che per Grossmann permette di aprire le finestre dell'anima.
Sconsigliato-23 luglio 2010
Libro piuttosto pesante, dalla trama inconsistente. Molto spazio è dedicato alle riflessioni, alle considerazioni e ai dettagli. L'ho trovato decisamente noioso e ho faticato ad arrivare alla fine.