Corinna o l'Italia

Ho letto questo libro perchè affascinata dall'idea di un Grand Tuor visto con gli occhi di una donna. Mi interessava soprattutto conoscere gli aspetti legati alla visione che poteva avere un turista colto dei luoghi dell'arte e della storia italiana, quando le antiche rovine di edifici storici erano ancora considerate luoghi per ricavare pietrame. Il libro non mi ha deluso da questo punto di vista, ma descrive anche (in maniera a volte impietosa) la società italiana dell'epoca e alcune vicende storiche, contemporaneamente celebra la nostra arte e poesia, intecciando il tutto con le vicende umane, amorose e familiari della protagonista. Un manifesto d'amore per tutte le espressioni artistiche, un grido di ribellione -consapevole o meno- verso i vincoli che la società impone ad una donna che sogna di esprimersi non solo come moglie e madre. Non è un libro leggero, lo stile narrativo è inevitabilmente impegnativo, ma può valere la pena di leggerlo. Evidentemente autobiografico in alcune tematiche, fa trasparire la personalità di Madame de Staël.