Controstoria dell'Unità d'Italia. Fatti e misfatti del Risorgimento di Gigi Di Fiore edito da Rizzoli
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Controstoria dell'Unità d'Italia. Fatti e misfatti del Risorgimento

Editore:

Rizzoli

Collana:
BUR Saggi
Data di Pubblicazione:
8 settembre 2010
EAN:

9788817042819

ISBN:

8817042811

Pagine:
461
Formato:
brossura
Argomenti:
Storia d'Italia, Storia contemporanea dal 1700 al 1900
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Controstoria dell'Unità d'Italia. Fatti e misfatti del Risorgimento

L'unità d'Italia è un valore indiscutibile, ma come è stata raggiunta? Dei 22 anni dall'esplosione rivoluzionaria del 1848 alla breccia di Porta Pia nel 1870, molti episodi rimangono nell'ombra: il bombardamento piemontese di Genova del 1849, i plebisciti combinati per le annessioni del Centro Italia, le agitazioni manovrate da carabinieri infiltrati, la corruzione e gli appoggi mafiosi e camorristici alla marcia trionfale di Garibaldi, la guerra civile del brigantaggio, le leggi anti-cattoliche. Con il piglio narrativo del giornalista e basandosi su una ricca scelta di documenti inediti, Gigi Di Fiore sfata i miti del Risorgimento, portando alla luce fatti troppo a lungo rimossi.

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4 di 5 su 1 recensione

Antistoria del Risorgimento Italiano.Di M. Valerio Alberto-5 ottobre 2010

"Quando i posteri esamineranno gli atti del governo e del parlamento italiano durante il risorgimento italiano, vi troveranno cose da cloaca." Giuseppe Garibaldi In questo prezioso saggio Gigi Di Fiore, redattore con Montanelli al "Giornale" scrive un coraggioso saggio storico che racconta l'altra storia della "Rivoluzione" che darà inizio all'unità d'Italia: il Risorgimento. Fatti e Misfatti e infatti il sottotitolo del presente saggio che ci racconta tutti i retroscena del Risorgimento italiano. Sapevate che Cavour, lo "statista", non voleva l'unità d'Italia, ma che voleva un'Italia federale? Sapevate che i tre eroi del risorgimento, Garibaldi, Mazzini e Cavour, in realtà si odiavano? Sapevate che Cavour ha "svenduto" Nizza e Savoia alla Francia durante un incontro segreto nell'estate del'59, in cambio di aiuti militari contro l'Austria? E dei rapporti con i camorristi che dovevano evitare tumulti a Napoli durante il processo unitario? E sapevate che negli anni tra il 1860 e il 1865 vi fu una guerra civile tra piemontesi e borbonici che farà circa 13.000 vittime dall'una e dall'altra parte, con episodi di violenza efferati, nella guerra al brigantaggio? Sapevate che i militari piemontesi utilizzarono metodi da nazisti, sterminando migliaia di civili in fucilazioni di massa nel regno delle due Sicilie? E sapevate che i briganti possono essere riletti oggi come "partigiani" del Regno dei Borbone e che non furono solo criminali da strapazzo ma combattenti per la libertà? Se non sapevate questo ed altro, leggetevi questo bellissimo e innovativo saggio controcorrente rispetto alla storiografia agiografica del Risorgimento che i libri di scuola ci hanno rifilato fino ad oggi. Un libro fondamentale dal valore significativo alla vigilia dell'anniversario dell'Unita d'Italia, che non ha come scopo quello di mettere in discussione tale unità, ma quello di ristabilire la verità, far conoscere le ragioni dei vinti. Infatti spiega l'autore: "Raccontare le vicende grigie di come l'Italia divenne nazione, nel 150° anniversario dell'unificazione, non deve suonare come una bestemmia. Anche nelle diversità delle identità regionali, nel riconoscimento critico di metodi oggi censurabili, possono ritrovarsi le vere ragioni dell'essere uniti. Ci si divide ancora, al Nord, come al Sud, tra parti politiche. E non si comprende che molte delle ragioni di tante divisioni risiedono nell'affermata costruzione del nostro Stato. Rileggere i passaggi negativi di quella costituzione, accettandone le diversità storiche e culturali, oggi non può che cementare il sentimento nazionale." Un saggio ben scritto. Per tutti gli italiani.