Contrappesi di Errico Tentarelli edito da La Riflessione

Contrappesi

Data di Pubblicazione:
2010
EAN:

9788862114455

ISBN:

8862114451

Pagine:
88
Argomento:
Racconti
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Trama Contrappesi

In questa raccolta di brevi racconti si trova tutto quello che... avete presente quando siete assillati dalla vita di ogni giorno, dai suoi problemi, dalle piccole o grandi angosce della vita, quando sentite il cervello stanco ed i nervi che stentano a reggere? Avete presente quando i vostri neuroni dicono "basta!" e si prendono l'ora d'aria? In quei momenti, mentre vi consentono di staccare dal tran tran, i neuroni vagano in libertà e si costruiscono un loro mondo pescando da ricordi sepolti in fondo al cervello, da un'immagine vista e dimenticata, da una frase letta o ascoltata chissà dove. È questo mondo fantastico, fatto di strane storie e piccole riflessioni, di viaggi nello spazio e nel tempo, che fa da contrappeso a quello reale, che trovate dentro questi racconti: versione scritta di pensieri disciolti, dove ciascuno potrà trovare tratti di sentieri in qualche modo già percorsi.

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4 di 5 su 1 recensione

Dentro i ContrappesiDi t. Enzo-6 ottobre 2010

Descrivere il retro delle cose per mostrarne, in negativo, l’apparenza reale, come dipingere l’aria attorno le immagini. Nel suo primo libro, “Contrappesi”, Errico Tentarelli traccia la chimica segreta e invisibile dei processi che innescano l’agire, le cause che hanno la vita per effetto. Non si tratta di cause a priori o antecedenti, bensì di princìpi che aderiscono al fenomeno, scivolando sul suo retro finché non trovano con esso un perfetto bilanciamento, ma rispetto a questo, nello stesso tempo, nascondendosi. Protagonisti del libro sono dunque la formula, la fisiologia, gli elementi, il pensiero, non il risultato, non le passioni, non le combinazioni, non i sistemi. Eppure questi ultimi “migliori non protagonisti” sono la conclusione ad ognuno dei venticinque racconti, perché se da un lato il chimico isola e ricompone gli essenziali, il letterato riconcilia e trasfigura la fisiologia in riflessione. Da dove viene l’angoscia? Da un pensiero terrificante. La pace? Da un ricordo lieto. La rassegnazione? Da un ricordo lieto. L’ironia? Dall’imparare il gioco. L’equilibrio? Dagli affetti. Il pensiero terrificante assume allora le sembianze di un notturno del futuro, nel quale la luce di un satellite svela le rovine del pianeta abitato dagli HU MEN, specie che ha atterrito i propri dei, disconosciuto i suoi padri, dimenticato Paul Mc Cartney, infettato l’universo attraverso il proliferare delle sue colonie. La pace e la rassegnazione vengono dalla serenità che risulta dalle cose ben fatte perché suggerite dalla passione affinata dal possesso di una tecnica o perché mosse da una sola motivazione interiore, –pace-, che non tutti hanno la fortuna di avvertire o di avvertire ancora, -rassegnazione-. Imparare il gioco significa comprendere che si è un po’ pedine, un po’ conduttori, che troppa serietà non aiuta la fortuna e che essere fortunati deriva dal fatto che si sta giocando. Ma sono gli affetti i veri “contrappesi”: anomali, perché la loro necessità non obbedisce ad alcun principio termo-dinamico; inaspettati, a volte non richiesti, eppure fondamentali all’equilibrio, alle oscillazioni, ai sollevamenti. Di questi “contrappesi” non si ha bisogno in quanto si confanno ad un atavico istinto di sopravvivenza; non sono il personale del dietro le quinte, ma sono con noi sulla scena, all’occorrenza improvvisandosi un po’ suggeritori, un po’ costumisti, un po’ aiutanti, muovendosi sopra e aldilà del palco. Non stimoli a pensieri ed evasioni creative, ma presenze che nel ricordo e adesso aiutano a pensare che, in fondo, ne è valsa la pena.