
Il conte di Montecristo
- Editore:
Garzanti
- Collana:
- I grandi libri
- Edizione:
- 6
- Traduttore:
- Binni L.
- Data di Pubblicazione:
- 5 maggio 2011
- EAN:
9788811379676
- ISBN:
8811379679
- Pagine:
- 1360
- Formato:
- brossura
Libro Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas
Trama libro
Ambientato nella Francia della Restaurazione e della monarchia di Luigi Filippo, "Il conte di Montecristo" (1844) è la storia di un'ingiustizia subita, riscattata da una vendetta portata alle sue estreme conseguenze. È anche una storia di onnipotenza: Edmond Dantès, vittima innocente dell'invidia dei suoi calunniatori, li distrugge sul loro stesso terreno, li annienta utilizzando gli stessi strumenti grazie ai quali sono diventati ricchi e potenti. Come un eroe senza tempo, riassume nella sua vendetta bene e male, si confronta con i limiti stessi della condizione umana, superandola: la vittoria è giusta ma amara, la vera liberazione è sempre oltre, altrove. "Il conte di Montecristo" è il romanzo più completo di Dumas, una sorta di testo vivente in cui si intrecciano e coesistono il contesto storico, le vicende individuali, la realtà e l'immaginazione. Introduzione, traduzione e note di Lanfranco Binni.
Recensioni degli utenti
Niente da fare - 6 aprile 2018
Non riesco a finirlo e lo lascio a metà. Bella l'idea, ben definiti i personaggi, belle le atmosfere, ma la parte in mezzo risulta molto noiosa, troppo, e non riesco ad andare avanti. Un peccato perché sarebbe potuto essere un capolavoro anche per me.
Avvincente come pochi - 5 aprile 2018
Non ci si lasci spaventare dalla mole: scivolerà via con una scorrevolezza mirabile. Un innocente condannato, reso crudele dalle ingiustizie, intenzionato a ripagare i nemici con la stessa moneta; ma anche la vendetta ha un suo prezzo, e non se ne vien fuori puliti. Uno di quei romanzi di cui si crede di saper tanto, ma la cui straordinarietà non si riduce certo alla trama. Sorprendente.
Il mio romanzo preferito - 3 aprile 2018
Semplicemente il mio romanzo preferito; scoperto alla "veneranda" età di 22 anni e divorato in 10 giorni, solo perché ho cercato in tutti i modi di farlo durare, rileggendo e assaporando ogni riga e ogni capitolo. Più di 1000 pagine che sono filate via una bellezza (superato lo "scoglio" del primo centinaio, che sono il numero per entrare appieno nella storia; ma dalla parte della prigione in poi diventa una vera droga!) . Lo consiglio di cuore veramente a tutti, ho letto altro di Dumas (come gli intramontabili 3 moschettieri) ma il Conte di Montecristo resta un capolavoro intramontabile e che ha veramente di tutto: amore, vendetta, avventura, amicizia, buoni sentimenti, crudeltà, intrighi, giochi di potere, il tutto narrato con un linguaggio estremamente scorrevole che vi coinvolgerà fino all'ultima pagina. Provare per credere!
Mai capito perchè sia un capolavoro - 1 aprile 2018
Fosse stato scritto oggi l'avrebbero trattato alla stregua delle telenovelas in onda il primo pomeriggio. Fino alla parte della prigionia di Edmond è ancora decente, in seguito perde ogni credibilità sia per quanto riguarda la costruzione dei personaggi sia per la trama. L'argomento filosofico di cui tutti parlano viene secondo me messo praticamente come pretesto per innalzare il livello del libro.
Un avventura sorprendente - 23 marzo 2018
Edmond, giovane speranzoso e fiducioso, finisce per diventare il capro espiatorio perfetto, pagando con indicibili sofferenze. È nella prigione del castello d'If che perde la sua innocenza e diventa il vendicativo conte di Montecristo.
Il conte di Montacristo - 19 giugno 2014
Un uomo ingiustamente arrestato riesce ad evadere e medita vendetta. Una trama apparentemente banale viene trasformata in un capolavoro assoluto grazie al genio narrativo di Dumas. Intrighi, duelli, avvelenamenti, palazzi faraonici, figli illegittimi e oscuri segreti fanno da sfondo alle avventure del Conte che, servendosi di molteplici identità, riuscirà ad avere la meglio sui suoi nemici. Montecristo è, suo malgrado, un personaggio machiavellico e la sua storia è un elogio della vendetta che, nelle pagine di questo romanzo, non ha nulla di vile o banale, ma viene descritta come un'arte che consente la sublimazione di ogni passione.