La condizione operaia di Simone Weil edito da SE

La condizione operaia

Editore:

SE

Traduttore:
Fortini F.
Data di Pubblicazione:
1 ottobre 2020
EAN:

9788867235506

ISBN:

8867235508

Pagine:
320
Formato:
brossura
Argomento:
Economia del lavoro
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Descrizione La condizione operaia

"Il 4 dicembre del 1934, Simone Weil fu assunta come operaia presso le officine della società elettrica Alsthom di Parigi [...]. Inizia così la fase sperimentale della sua ricerca sull'oppressione sociale che si protrarrà fino all'agosto dell'anno successivo, con due pause imposte da una malattia e dalla difficoltà a trovare un nuovo impiego. Ricerca dolorosa, per il corpo sottoposto a una prova durissima, e per il pensiero costretto a verificare fino in fondo lo stato di abbrutimento fisico e morale a cui gli operai erano ridotti, la loro piena soggezione a un meccanismo produttivo impenetrabile al pensiero. Di questa ricerca Simone Weil volle registrare di giorno in giorno, quasi di momento in momento, i dati oggettivi, le reazioni personali, le prove fisiche e psicologiche, i rapporti tra le persone, in una parola la realtà concreta della condizione operaia vissuta dall'interno. Al lettore viene così offerta una rappresentazione della vita di fabbrica condotta al limite della umana sopportabilità. Una rappresentazione fatta di situazioni, di dettagli, di impressioni fisiche e psicologiche, di descrizioni tecniche delle macchine e dei procedimenti di lavoro, di sofferenze e di angosce, ma anche di insperati momenti di gioia per un cenno di solidarietà o per il fugace sentimento di essere partecipi di una operosa vita collettiva piuttosto che succubi di un degradante asservimento al processo produttivo." (Dalla postfazione di Giancarlo Gaeta)

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4 di 5 su 1 recensione

La condizione operaiaDi c. lello-27 settembre 2011

Diario dell'esperienza fatta dalla Weil in fabbrica fianco a fianco dei lavoratori, esperienza inusuale per un filosofo. Non aveva alcuna forza fisica, né alcuna abilità per lavorare al tornio. Ma ha voluto lavorarci lo stesso, a costo di farsi schiantare dai ritmi della fabbrica degli anni '30, in cui la macchina più che servire all'operaio ne era servita. Era la macchina infatti - e l'infernale sistema tayloristico della catena di montaggio - a stabilire tempi, ritmi, modi. Massacrante. "La condition ouvière" è quanto di più diretto ci resta di quel "malheur" di fabbrica patito da Simone. Qui è mirabilmente tradotto in italiano da Franco Fortini e pubblicato dalla casa editrice creata da Adriano Olivetti, il primo italiano che capì il genio di Simone Adolphine Weil.