Trama Compulsion
Cosa si può arrivare a fare per dimostrare di essere superiori? Persino uccidere. Ce lo racconta Meyer Levin in "Compulsion", da cui è stato tratto un omonimo capolavoro cinematografico. Due giovani universitari, rampolli dell’alta borghesia, infatuati dalla teoria del superuomo di Nietzsche, per mostrare la loro superiorità sui più deboli, rapiscono un ragazzo e lo uccidono. In tribunale, un avvocato contrario alla pena di morte riesce a salvarli con l’ergastolo. Da un fatto di cronaca nera, verificatosi a Chicago nel 1924, il caso Leopold Loeb, ovvero due studenti condannati al carcere a vita per l’assassinio di un quattordicenne, Meyer Levin trae ispirazione per raccontare questa storia forte, incredibile, ma assolutamente vera. Il romanzo non è però prettamente giudiziario, ma è teso nel rapporto di sfida e nell’incomunicabilità tra il vivere civile e lo sprezzante atteggiamento del classismo ideologico. La meravigliosa arringa dell’avvocato che salva i due dalla pena di morte lascerà il lettore con un dubbio morale e personale, diviso tra il desiderio di vendetta e la necessità di vedere i fatti nella loro interezza. "Compulsion" è un romanzo che non può lasciare indifferente.