Il compito di un gatto di strada di Margherita Oggero edito da Einaudi

Il compito di un gatto di strada

Editore:

Einaudi

Data di Pubblicazione:
7 aprile 2009
EAN:

9788806197995

ISBN:

8806197991

Pagine:
131
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Il compito di un gatto di strada

Dopo una gioventù on the road, Rossana è diventata una gatta "condominiale": ha trovato rifugio in un cortile torinese, insieme ai suoi cuccioli, coccolata dalla portinaia Aurora e dalla vedova Esposito. A scombussolare le sue giornate ci pensa Ramon lo sciupagatte, bellissimo e fiero, con il brillio dei suoi occhi verde-semaforo e il sorriso abbagliante a ventotto denti. Compagno infedele e padre decisamente assente, una mattina, prima di sparire del tutto, Ramon le confida il suo segreto: è un discendente del mitico gatto del Cheshire - lo Stregatto di "Alice nel paese delle meraviglie" - e ha ereditato il potere di rendersi invisibile, o quasi... Rossana dovrà scegliere tra i loro cuccioli l'erede giusto, trasmettergli il segreto e soprattutto imporgli di portare a termine il Compito. Inizia così l'avventura di Ruggine, catapultato verso il Nord contro la sua volontà, alla ricerca del luogo in cui dovrà assolvere l'importante missione. Tra mille peripezie e pericoli di ogni sorta, incontra Odradek, la strana creatura letteraria balzata fuori da un racconto di Kafka e, da quel momento, suo inseparabile compagno d'avventure. Attraverso l'esaltante scoperta della letteratura, e qualche incontro inaspettato, Ruggine e Odradek affronteranno un vero e proprio viaggio nella complessità del mondo, in cui il calore dell'amicizia sarà la vera rivelazione.

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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 3 recensioni

Il compito di un gatto di stradaDi O. Marco-7 luglio 2011

Mi dispiace molto dare dover un brutto voto a questo libretto. Il problema forse sta proprio nel fatto che questo libro non parla di gatti: è una favolona in cui i gatti sono solo delle macchiette, delle figure di fantasia, in una storia scipita che anche un bambino troverebbe difficile affrontare con serenità. Capisco che ogni volta che si decida di dar voce ad un animale si commette un atto di fantasia sfrenata, molto poco naturale: pur tuttavia far parlare un gatto come un qualunque adolescente di oggi mi è parso decisamente irritante. Più che un romanzo (romanzino, viste le poche pagine) un pasticcetto in cui si voglione mettere insieme delle idee simpatiche e accattivanti senza saperle gestire. Se ne può fare a meno.

Il compito di un gatto di stradaDi C. Omar-7 aprile 2011

Maluccio, proprio non ci siamo, stile piatto banale più che essenziale. Vorrei essere più tenera con questo librettino che parla dei miei amici felini. Il problema forse sta proprio nel fatto che questo libro non parla di gatti: è una favolona in cui i gatti sono solo delle macchiette, delle figure di fantasia, in una storia scipita che anche un bambino troverebbe difficile affrontare con serenità. Capisco che ogni volta che si decida di dar voce ad un animale si commette un atto di fantasia sfrenata, molto poco naturale: pur tuttavia far parlare un gatto come un qualunque adolescente di oggi mi è parso decisamente irritante. Più che un romanzo (romanzino, viste le poche pagine) un pasticcetto in cui si voglione mettere insieme delle idee simpatiche e accattivanti senza saperle gestire. Se ne può fare a meno.

C'è un motivo se amo i gattiDi p. laura-15 luglio 2010

A differenza di quello che ho sentito dire di questo libretto, a me è piaciuto davvero tanto. Ok è una storia decisamente improbabile, una gatta che manda il suo cucciolo più tonto al raduno dei gatti di Chesire, ovvero discendenti dallo stregatto, con la capacità di sorridere e scomparire. Lungo la strada incontra Odradek, un rocchetto di filo tratto da un personaggio letterario, per poi incontrare addirittura E.T. verso la fine. Un rocchetto di filo che insegna a leggere e scrivere al gatto, fanno il viaggio in treno su una bisarca, insomma una storia assolutamente fuori dal mondo, ma secondo me la morale è un'altra. I protagonisti sono tutti inverosimili, ma nella realtà quante volte gli amici sono così diversi gli uni dagli altri? i veri amici si accettano anche per le diversità senza trovarsi per forze differenti o fatti male rispetto ad essi. Quindi una razza diversa, una diversità fisica, non devono essere un impedimento ad un bel rapporto di amicizia. Ecco quello che ho letto io nel libro, una sorta di messaggio rivolto a chi invece fa delle diversità un modo per privarsi del piacere dell'amicizia, della semplicità e soprattutto della complicità. Molto gradevole, consigliatissimo!