Compendio di legislazione scolastica edito da Edizioni Giuridiche Simone

Compendio di legislazione scolastica

Collana:
Compendi
Edizione:
16
Data di Pubblicazione:
31 agosto 2015
EAN:

9788891407542

ISBN:

8891407542

Pagine:
448
Formato:
brossura
Argomento:
DIRITTO: GUIDE ALLO STUDIO E ALLA PREPARAZIONE DEGLI ESAMI
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Descrizione Compendio di legislazione scolastica

Le battaglie sindacali che hanno contraddistinto, sin dal suo annuncio, il progetto della buona scuola hanno scandito anche le tappe del percorso alquanto tormentato dell’approvazione della legge definitiva. L’attesa di un’epocale riforma della scuola è sfociata, in realtà, non in quella revisione complessiva dell’intero sistema scolastico annunciata con le Linee guida della Buona scuola del settembre 2014, ma nella L. 13 luglio 2015, n. 107, recante Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti che da un lato contiene ampie deleghe al Governo per la revisione di alcuni aspetti dello stesso apparato scolastico, individuandone gli obiettivi, i criteri e le finalità, dall’altro contiene “aggiustamenti” puntuali diretti ad incidere su settori delicati come, ad esempio, i poteri del dirigente scolastico, il nuovo organico dell’autonomia, il piano straordinario di assunzioni, la sicurezza degli edifici scolastici.
Le naturali polemiche seguite alle consultazioni e alle discussioni sul disegno di legge, l’incertezza del Governo anche sul tipo di provvedimento da adottare, si giustificano con il fatto che tale riforma va a toccare dei temi che sono divenuti nel tempo dei veri e propri tabù, come quello sempre vivo del precariato, spesso a vita, che in prima persona vivono molti degli insegnanti delle istituzioni scolastiche italiane. Ancora: il ruolo di leader dell’apprendimento attribuito al dirigente scolastico, con tutti i poteri che ne conseguono, tra cui la “chiamata” discrezionale dei docenti con colloquio e valutazione del curriculum, lo rende manager dell’istituzione scolastica. Il problema sembra risiedere nelle modalità di applicazione concreta delle norme, nell’adeguamento dei piani di studio e della didattica, nelle possibili distorsioni pratiche, dunque, nei risvolti e nelle pieghe della tanto auspicata sempre crescente autonomia scolastica cui sembra delegarsi buona parte delle decisioni mancate. Quella prospettata dal legislatore, ammesso che non lo sia già quella esistente, è, ad ogni modo, una Buona scuola. Adesso non resta altro che attendere la sua completa attuazione per verificare che sia anche la migliore scuola possibile, la scuola ideale dalla quale la comunità intera possa ricevere il beneficio di una «nuova scuola», fondata su valori e principi finalmente condivisi.

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