Collodoro di Salvatore Niffoi edito da Adelphi
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Collodoro

Editore:

Adelphi

Collana:
Fabula
Data di Pubblicazione:
5 marzo 2008
EAN:

9788845922497

ISBN:

8845922499

Pagine:
291
Formato:
brossura
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Trama Collodoro

Ne ha sempre avuti parecchi di guai, Antoni Sarmentu. Prima e dopo quel terribile giorno di settembre in cui salì al santuario della Madonna di Gonare a chiederle la grazia di trovare un marito per la figlia e di fermare il tumore che gli stava consumando la moglie. D'improvviso, al momento della comunione, cominciarono a cadere chicchi di grandine grossi come ghiande, e un fulmine penetrò nella chiesa e colpì proprio lui, Antoni, riducendolo come "uno stoppino bruciato" e lasciandogli, al posto della filigrana dorata della catenina di battesimo, "un sottile ricamo alla base del collo". Da quel giorno a Oropische tutti lo chiamarono Collodoro. Ma il fulmine (o forse la Madonna stessa) gli aveva lasciato un altro dono, più inquietante e più segreto: il temibile potere di guardare dentro la testa della gente, e di vedere i loro peccati. A cominciare da quelli del parroco, don Basiliu, che di tutti i peccatori del paese era il più abietto e il più infido. Ma il giorno di Ferragosto, ventiquattr'ore prima dell'esproprio delle terre di Monte Piludu, l'intero paese si metterà in marcia contro funzionari, carabinieri, speculatori. E sarà una battaglia memorabile.

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4 di 5 su 4 recensioni

Una favola sardaDi W. Lina-22 aprile 2012

Trama benniana in lingua sarda. Affrontata con tutti i difetti che sono propri della scrittura di Niffoi, lontanissima dal sarcasmo dell'illustre collega. Anche qui non mancano gli apici di fantasia, ma sono per lo più lugubri e angoscianti. Comunque, alla mia terza prova con Niffoi, confermo: è un signor scrittore, che ti fa fare di buon grado pure la fatica di doverti sgrovigliarti in mezzo a un dialetto scarsamente comprensibile.

Secondo me...Di T. Tiziana-31 marzo 2011

Aprire le pagine di questo libro è entrare in un mondo visionario ed iperrealista, sottilmente poetico e brutalmente carnale. Protagonista è una comunità arcaica e fortemente identitaria della Sardegna, con riti e misteri, le cui storie, zeppe di peccati e dolori, si intrecciano fittamente e vi cavalcano incontro sull'aura di un'antica lingua magica. Non è consigliato solo se non ve la sentite di cimentarvi con il sardo.

CollodoroDi a. livia-28 ottobre 2010

La lingua italiana è mescolata a quella sarda in una fusion memorabile per eleganza, forza descrittiva e raffinatezze sintattiche. Personaggi scolpiti nella roccia.

CollodoroDi l. rodrigo-6 ottobre 2010

«Su tempus tirannu carrata solu affannu» (p. 202). Il libro si apre e si chiude con miracoli cristiani intrisi di paganesimo (ma forse sono pagani intrisi di cristianesimo). E tra altri miracoli e sogni dello stesso stampo si snoda la vita reale di due generazioni (ma anche di molte di più) degli abitanti di Oropische. Nell'alternarsi, abituale in Niffoi, di idilli dei paesaggi e tragedie umane, di affetti materni e amori violenti e infelici, di assassini, infedeltà, ubriacature: «Maleittu custu munnu e chie l'ato imbentau!» (p. 43). Il tema -paradossalmente attuale, in questo mondo arcaico di metà Novecento-, il tema del progetto di discarica, e della conseguente tragica contestazione, fornisce ritmo al racconto. E, come tutto il resto, «era cosa a due facce, come la moneta della vita che nasconde la morte» (p. 135). Eppure continua, la vita. Lo scrivere di Niffoi è il solito, tanto barocco, immaginifico e sovrabbondante quanto elementari e primordiali sono gli oggetti dello scrivere. Coi suoi sensi apocalittici e disperati, o lo si accetta o non lo si accetta, Niffoi.