Dal cielo alla terra. Da Michelangelo a Caravaggio. Il tesoro d'Italia vol.3

"Letteralmente: dal cielo alla terra, ovvero da Michelangelo a Caravaggio. Dal 'Giudizio universale' a 'I bari'. In pochi anni il mondo di tutte le perfezioni possibili si rovescia in un gruppo di giocatori, sporchi e ubriachi, all'osteria. La pittura della realtà, dunque. La fine di un modello ideale per poter, infine, puntare l'unico obiettivo degno del nostro sguardo: il vero. Non esercizi astratti sulle forme, quelli dei pittori toscani che guarderanno come a un miraggio a Michelangelo, primo fra tutti il Vasari, ma il confronto con una realtà, anche cruda, che attende di essere fedelmente riprodotta, e che una mente aperta la veda nitidamente e la stampi con assoluta evidenza. Dal tormento interiore di Rosso, Pontormo, Bronzino, Beccafumi, al lento riemergere della verità della natura in Vincenzo Campi, Moroni, Passerotti, Annibale Carracci. In questo percorso un posto a parte hanno i veneti, nell'indicare un sentimento profondo delle persone e delle cose: Tiziano, Lorenzo Lotto, Veronese, Tintoretto e, soprattutto, Bassano. Incamminati verso il vero i padani, lombardi ed emiliani, Moretto, Savoldo, Romanino, Dosso Dossi e Bastianino. Solitario e aristocratico Parmigianino. Un secolo di ricerche e sperimentazioni, dopo e oltre Raffaello. Cielo e terra, in diversi momenti e luoghi, si scambiano le parti, fino alla definitiva conquista del vero in Caravaggio". (Vittorio Sgarbi) Introduzione di Luca Doninelli. Vittorio Sgarbi ci racconta un altro pezzo della nostra storia e dell’incredibile arte che nel nostro Paese si è dipanata anno dopo anno, secolo dopo secolo. Le meraviglie della luce. Da Bronzino a Caravaggio. Il tesoro d’Italia è una vera e propria storia artistica che non solo passa da dipinto in dipinto, ma anche di città in città. Firenze, Venezia, Roma, Brescia, Ferrara, Cremona, Genova e Napoli sono solo alcuni dei tanti comuni in cui il critico Sgarbi si sofferma per condurci nella lunga stagione del Manierismo italiano che cercò di rielaborare i grandi insegnamenti di maestri come Michelangelo, Raffaello e Tiziano, sino allo splendore rivoluzionario di Caravaggio. Nel raccontarci quelle meraviglie Vittorio Sgarbi ci regala un grande affresco di geografia italiana, di storia nazionale, di arte universale. Non ce ne rendiamo neppure conto di avere sotto casa, tra le arcate delle nostre strade, nelle chiese, capolavori di incommensurabile bellezza che hanno stravolto la vita e la cultura di milioni di persone. Senza la forza di Caravaggio o l’aurora di Guido Reni o il barocco di Bernini saremmo arrivati sino a qui? La cultura e l’arte si sarebbero spinte oltre l’indicibile, verso il relativo e l’estremo? Non possiamo esserne certi, ma Sgarbi lo è e ci convince raccontandoci una rivoluzione della luce e quindi del pensiero artistico rappresentato nei dipinti. La luce si trasforma, si fa più cupa e più accecante e ci spinge più in là, verso un assoluto di bellezza.