Cicuta di Domenico Ciampoli edito da Solfanelli
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Cicuta

Editore:

Solfanelli

A cura di:
S. Scorrano
Data di Pubblicazione:
2019
EAN:

9788833050515

ISBN:

8833050513

Pagine:
120
Formato:
brossura
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Trama Cicuta

Apprezzato slavista, giornalista e critico letterario, Domenico Ciampoli nasce ad Atessa il 23 agosto 1852. Figlio di modesti impiegati, compie i primi studi a Chieti, Vasto, Sulmona e L'Aquila. Si laurea in Lettere a Napoli. Professore universitario prima a Sassari, poi a Catania, oltre che scrittore Ciampoli, senza mai abbandonare gli studi e le ricerche sulla propria regione, si dedica all'attività di traduttore dalle lingue slave (soprattutto dal russo) e dalle lingue classiche. Nel 1880 pubblica Racconti abruzzesi e Fiabe Abruzzesi. Nei due anni successivi, per affinare le sue naturali doti di novelliere, Ciampoli si dedica agli studi dei classici italiani, dal Boccaccio, al Bandello e al Lasca. Nel 1882, esce la raccolta di novelle Trecce nere, accolta con molto favore dalla critica, a cui seguirono, nel 1884, Cicuta e il romanzo Diana, una tragica storia d'amore ambientata questa volta tra la borghesia abruzzese. Nel 1890 all'Abruzzo vengono dedicati due volumi di novelle intitolati Fra le selve. Nel 1889 pubblica Roccamarina (Milano), cui seguono L'invisibile (Roma 1896) e Il barone di San Giorgio (Milano 1897). Negli ultimi anni della sua esistenza Domenico Ciampoli si dedica all'attività di erudito letterato. Muore a Roma il 20 marzo 1929.

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5 di 5 su 1 recensione

Verismo abruzzeseDi I. Angela-16 luglio 2023

Una raccolta di racconti di un autore abruzzese fino a poco tempo fa a me sconosciuto, Domenico Campoli, ammiratore del Verga, amico di D'Annunzio e Scarfoglio, traccia in questi brevi racconti il quadro e la vita dell'Abruzzo montano, quello interno, fatto di una natura ostile, ma anche madre, di attività quotidiane che si svolgono nella miseria e nella cattiveria altrui, ma anche con grandi slanci di affetto e di tenerezza. I temi sono abbastanza drammatici e ci offrono un panorama di quella che era l'Italia di fine Ottocento: le novelle sono i dipinti di Michetti, di Patini, di Celommi e si lasciano leggere volentieri, offrono molti spunti di riflessione e sicuramente ci rimandano con la memoria anche a storie di vita vissute da noi o dai nostri antenati oppure sentite raccontare; la novella Maestrina, per esempio, sembra la vita di Italia Donati scritta anni prima; Ciucarella sembra "La piccola fiammiferaia", Ricciotta è una dark Lady ante litteram... Sono racconti che invogliano anche a leggere gli altri racconti di Campoli come, per esempio, "Trecce nere"