Chi ha ucciso Sarah? di Andrej Longo edito da Sellerio Editore Palermo
Alta reperibilità

Chi ha ucciso Sarah?

Collana:
La memoria
Data di Pubblicazione:
15 settembre 2021
EAN:

9788838942266

ISBN:

8838942269

Pagine:
221
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Chi ha ucciso Sarah?

Napoli, una giornata di caldo asfissiante. Un quartiere residenziale, Posillipo, un palazzo antico, elegante, ben abitato. Eppure nell'androne «era così scuro che non si vedeva niente. Metteva pure un poco di paura». È qui che un giovane poliziotto di pattuglia trova il cadavere di una ragazza, Sarah, il corpo riverso, una ferita sulla fronte. «Con una mano ho provato a chiuderle gli occhi, ma continuavano ad aprirsi»: sono occhi che lo ossessionano, che pretendono una spiegazione per una morte incomprensibile. L'agente Acanfora viene dalla periferia, è abituato alla criminalità, ma questa volta la violenza è arrivata nelle strade dei ricchi. Che cosa c'entra Sarah, una ragazza senza problemi e senza vizi, con un delitto come quello? L'indagine è condotta dal commissario Santagata, un funzionario esperto ma difficile da inquadrare. Un uomo solitario che non si lascia sviare dalle pressioni. E così per l'agente Acanfora e il commissario Santagata gli interrogatori, le ricerche, le ipotesi, l'indagine intera sul passato della ragazza, attraverso quel mondo luminoso abitato da professionisti e gente distinta, diventa un viaggio in una palude di oscurità, in un'indifferenza cattiva e colpevole. «All'improvviso la città si era svegliata dal sonno, ma ho pensato che invece di fare giorno, continuava sempre a essere notte». Storia di un'investigazione, di una presa di coscienza, di un percorso di scoperta e ribellione che conducono a un finale a sorpresa, "Chi ha ucciso Sarah?" è un romanzo esemplare dell'opera di Andrej Longo, un giallo morale e psicologico, teso, spiazzante, costantemente proteso in una ricerca che è allo stesso tempo umana e letteraria.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 6 recensioni

Una gradevole sorpresaDi g. marco-29 aprile 2012

Originale poliziesco napoletano, dove nessuno è colpevole ma quel che è peggio è che lo sono tutti. Alla conclusione sembra che non ci sia un colpevole e invece la reale colpevole è l'omertà di chi ha permesso di morire a causa di un ictus una giovane ragazza. Mi piacciono molto le ambientazioni "normali" di un racconto molto realista e poco americano come piace a me.

Giallo sociologicoDi L. Michele-30 marzo 2012

Longo, con Chi ha ucciso Sara, mi ha donato un piccolo gioiellino. Non lasciatevi ingannare dalla struttura del giallo, la storia è pretesto per riflessione sulla società contemporanea (seppure, chissà perché, il romanzo è ambientato negli anni novanta) e ci racconta del killer più malvagio con cui si confrontano in molti in questo mondo sempre più cinico: l'indifferenza.

NapoliDi L. Michela-27 marzo 2012

Il romanzo in realtà è un occasione per raccontare questa città dalle cento contraddizioni, vista con gli occhi di un brillante detective che io mi figuro con la faccia di un giovane massimo Troisi e dunque si puo' sorridere e nello stesso tempo sentire, quasi toccare l'amarezza che nascostamente si cela fra le righe del libro. Scritto in un italiano fortemente dialettizzato, puo' causare qualche difficolta' al lettore non abituato agli idiomi meridionali ma se si riesce ad entrare nel nucleo della storia, si legge e si sentono le voci, i rumori e si apprezzano i colori di una citta' viva.

Morte a PosillipoDi S. Paolo-29 novembre 2010

Lui è un giovane poliziotto alle prime uscite, e lei è (era) una sua coetanea, fiduciosa nella vita e nelle esperienze che la vita le offre. Purtropo quando si incontrano lei è riversa in un portone. E per lui scoprire chi le ha tolto la vita diventa qualcosa di più di un dovere professionale. Un giallo che è in realtà soprattutto uno spaccato di vita napoletana nel caldo di Agosto, tra i quartieri alti e quelli più popolari, e che, tra l'altro ispirandosi ad un fatto reale di cronaca, è anche un atto di accusa contro certi atteggiamenti della parte "bene" della città. L'uso della lingua partenopea rende i personaggi, pur disegnati con pochi essenziali tratti, assai più veri, e contribuisce a una estrema scorrevolezza del racconto.

ottimo...Di p. matteo-7 agosto 2010

Non una parola di troppo, ironico e sconvolgente al tempo stesso e solo alla fine ci mostra lo specchio nel quale ci tocca specchiarci. Nel bene e nel male...

Un po' di NapoliDi B. Dante-6 agosto 2010

Nulla di eccezionale. C'è un po' di Napoli dentro l'evolversi di una storia che culmina in maniera inaspettata. Non aspettatevi un giallo ne' un thriller.