Chesil Beach di Ian McEwan edito da Einaudi
Alta reperibilità

Chesil Beach

Editore:

Einaudi

Collana:
Super ET
Traduttore:
Basso S.
Data di Pubblicazione:
3 Febbraio 2015
EAN:

9788806224769

ISBN:

880622476X

Pagine:
136
Formato:
brossura
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Trama Chesil Beach

In Inghilterra, secondo Philip Larkin, "i rapporti sessuali incominciarono nel millenovecentosessantatre", "tra la fine del bando a "Lady Chatterley" e il primo ellepi dei Beatles". La giovane coppia protagonista del nuovo romanzo di lan McEwan patisce invece gli ultimi fuochi di un clima diffuso di repressione sessuale. La prima notte di nozze, e prima esperienza sessuale per entrambi, scocca infatti alla vigilia di quell'"annus mirabilis". Tutto avviene in appena due ore, in un antiquato hotel vicino alla celebre spiaggia di ciottoli di Chesil Beach. I due sposi stanno cenando in camera, ma già pensano a quello che accadrà più tardi. Edward è un ragazzo di provincia laureato in storia, indeciso se continuare la carriera accademica o lavorare nell'azienda del padre della sposa. Finalmente farà l'amore con Florence: è piuttosto nervoso e sa, per sentito dire, che deve cercare di controllarsi per non concludere troppo in fretta. Florence prova una profonda repulsione per il sesso, un misto di opprimente solitudine e vergogna; ma è ben attenta a mantenere le apparenze di un matrimonio felice e perfetto, ansiosa di non deludere Edward. Ma quello che succederà di lì a poco segnerà per sempre il destino di entrambi.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 5 recensioni

Libro noiosoDi P. Elio-30 Marzo 2018

Ho acquistato questo libro su consiglio di un amico che me ne aveva parlato benissimo. Non mi è piaciuta per nulla la storia, il lettore non è coinvolto, non c'è un minimo di creazione di aspettativa. Ogni dettaglio di due ragazzi e una camera da letto è vivisezionato al microscopio togliendo al lettore la possibilità di immaginare a suo modo la scena.

Chesil BeachDi P. Leandro-8 Agosto 2011

Grande McEwan, è incredibile come riesca sempre a non perdere mai il filo del discorso, autentica divinità dei suoi romanzi, il ritmo nè lento nè impetuoso... Insomma un maestro. Il racconto è molto bello, forse, a mio parere, il finale è un po' "precipitoso". Mi rimane però una sensazione di freddezza: troppo lucido, tutto molto controllato nell'analisi psicologica dei personaggi. Si tratta comunque di un altro gioello del grande McEwan.

Chesil BeachDi M. Gerardo-20 Luglio 2011

Se mai c'è stato uno scrittore più lunatico... Lui li batte tutti! Dopo il bel "Sabato", McEwan cerca di recuperare le forze con (come ha gi scritto giustamente qualcuno) un racconto lungo dal fiato corto e di puro - pi che degno - intrattenimento. Difficile trovare significati che vadano oltre al voler fare la cronaca diretta dellinizio (e contemporaneamente la fine) di un amore. Diciamo che da uno spunto tutto sommato banale, McEwan sa ricavare pagine di una certa efficacia e condite da un humour molto controllato. Il minore é andato, ora aspettiamo lo scrittore inglese al prossimo colpo di coda

Chesil BeachDi a. emilio-13 Luglio 2011

E' un racconto piuttosto lungo che lacia un po' il tempo che trova. Non è che si possa pretendere poi tanto dalla storia, che pur con il racconto di vari ricordi del passato si svolge fondamentalmente in una sola serata. Era l'Inghilterra del 1962, l'anno prima dei Beatles e della rivoluzione sessuale, e due giovani poco più che ventenni si sono sposati e devono passare la prima notte di nozze entrambi vergini e con dubbi e paure opposte. McEwan scrive molto bene, con una prosa resa attentamente dalla traduzione (anche se i "negozi in rete" alla fine sono probabilmente le catene di negozi) e il continuo passaggio dal punto di vista di Edward a quello di Florence, come anche le scene che riportano alla vita l'Inghilterra ancora in bilico tra i ricordi della guerra e dell'Impero e un futuro incerto e incomprensibile, movimenta quello che altrimenti sarebbe stata una storiellina da niente. L'ultima decina scarsa di pagine, che in un lampo racconta i quarant'anni successivi a quella prima notte, è da mangiarsi con gli occhi da quanto divinamente è scritta: peccato che nelle ultime righe McEwan termini con un qualunquistico anticlimax che, più che lasciare l'amaro in bocca, fa chiedere al lettore "perché non ti sei fermato prima"?

Quelle parole non dette...Di b. martina-6 Luglio 2011

A leggere questo racconto, piuttosto breve, si rimane un po' così... Di fornte a parole rimaste sospese e mai dette e azioni mai fatte che incideranno profondamente sull'esito della relazione dei due giovani protagonisti. E' perfetta la descrizione del gesto d'amore visto come atto squallido, volgare e privo di romanticismo, così come è reso perfettamente il fallimento dovuto all'incomprensione.