Il cerchio celtico di Björn Larsson edito da Iperborea

Il cerchio celtico

Editore:

Iperborea

Collana:
Ombre
Traduttore:
De Marco K.
Data di Pubblicazione:
21 gennaio 2013
EAN:

9788870914139

ISBN:

8870914135

Pagine:
384
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Trama Il cerchio celtico

Un vento impetuoso si abbatte sul porto di Dragor, inghiottito dalla notte per un improvviso black-out. Oltre il molo si profila un catamarano: solo un pazzo può affrontare il Mare del Nord nel mezzo di una burrasca in pieno inverno. O un uomo in fuga. Ulf, che ha fatto di una barca la propria casa, aiuta lo sconosciuto ad attraccare. È un finlandese, ha il terrore e la fatica dipinti sul volto, e prima di venire arrestato dalla polizia riesce a consegnargli un misterioso pacchetto. All'interno una sfida irresistibile per Ulf e il fedele amico Torben, pronti a mollare tutto e lanciarsi a bordo del Rustica in epiche traversate di mari in tempesta, sulle tracce di MacDuff e Mary e di un'organizzazione segreta che in Irlanda, Scozia, Paesi Baschi e Bretagna persegue con ogni mezzo il sogno di liberazione del popolo celtico. Il brivido del pericolo, il fuoco delle passioni, il fascino di una civiltà millenaria che crede a tal punto nella parola da rifiutare la scrittura per non toglierle potere vitale: ogni pagina di questo thriller marinaresco ci fa assaporare la libertà e l'avventura che ci sfuggono quando misuriamo i giorni con il cartellino da timbrare.

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2 di 5 su 3 recensioni

Il cerchio di LarssonDi M. Amalia-14 agosto 2011

Un libro dall'ambientazione superba, ma dal contenuto debole, a volte persino goffo. Due amici a bordo di una barca, tanti pericoli, l'invito a comprendere certe propensioni umane a staccarsi dalla terraferma, costituiscono il nucleo più vivo di questo romanzo che, per il resto, promette troppo e non mantiene di conseguenza. Ma bisogna considerare anche che molti autori hanno visto il mare solo dalla riva, e talora neppure da vicino, perciò è, a mio avviso, fondamentale trovare letterati come Larsson, possessori di esperienza viva sul mare, in un'epoca come la nostra in cui il volo sembra avere il sopravvento sulla navigazione. Veniamo al contenuto del romanzo. Larsson mette in moto una serie di meccanismi non molto probabili, tuttavia irreversibili e densi di rischio e violenza. Gli espedienti con cui risolve le situazioni create risultano artificiosi. Come dire che qualche santo aiuta sempre. Sarebbe un'ottica positiva, in un contesto diverso, ma quando si mettono insieme elementi come l'IRA, il traffico di armi, la delinquenza pura e semplice, le spinte al recupero di tradizioni passate (delle quali sappiamo ben poco) , come il druidismo, come si può mirare al finale salvifico e miracolistico? Insomma, un libro molto attraente per la scenografia, decisamente imprudente nella formulazione della trama.

Finale affrettatoDi R. Michela-9 aprile 2011

Ho letto questo libro perché incuriosita dal titolo e dal riassunto in quarta pagina. Mi aspettavo un thriller con il mondo celtico come fondo invece mi sono trovata un diario di navigazione. Un uomo che, durante una traversata, incontra una nave con due personaggi strani, che poi scoprirà attivisti per il ritorno dei celti in Scozia, e si fa coinvolgere nella loro avventura. La storia sarebbe anche potuta essere originale ma si dilunga troppo sulla navigazione e sull'arte di portare una barca... Risultato: noia! Alla fine il vero personaggio del libro è proprio la barca.

Il cerchio celticoDi B. Mark-8 novembre 2010

Questo libro è un Codice da Vinci in salsa marinara. Mette insieme, udite udite!, i templari, i Celti, l'IRA, l'ETA e i druidi, che sono naturalmente vivi e lottano insieme a noi. I protagonisti, per risolvere il vespaio, se ne vanno a zonzo in barca a vela per il Mare del Nord. In inverno. Se no che avventura è? Facciamola breve: uno dei personaggi, per far scappare i nemici durante una situazione che più disperata così si muore (isola sperduta e sconosciuta, nebbia, buio pesto, senza bussola nè torcia, ecc), si veste con i vestiti insanguinati di un cadavere decapitato, ne prende la testa e si presenta così di fronte ai cattivissimi nemici. Che scappano, naturalmente, perchè "gli scozzesi sono superstiziosi...". Imbarazzante. Nota in più: è anche un libro che ci fa capire che l'autore ama la vela: se non siete tra i fanatici e non sapete cos'è lo scarroccio e la battagliola, se non distinguete la bolina dal traverso, lasciate proprio perdere. Di questo autore è anche "La vera storia del pirata Long John Silver": doveva scrivere solo quello.