Trama Causa di forza maggiore
Nell'esistenza di un individuo assolutamente normale irrompe l'imprevisto: uno sconosciuto sceso da una Jaguar suona alla porta di casa, chiede di fare una telefonata e viene colpito da infarto appena composto il numero. Un segno del destino? Un complotto? Una sfida? Baptiste Bordave non sta a porsi troppe domande e, ispirato anche da una vaga somiglianza con il defunto, si impadronisce dei documenti, dei soldi, della macchina e cambia vita per sempre. Romanzo d'amore? Storia di spionaggio? Manuale per estremisti dello champagne? Ancora una volta Amélie Nothomb sovverte tutte le regole del gioco letterario, e affascina i lettori con una vicenda avvincente ed eccentrica, in cui il culto per le bollicine dorate ha un ruolo fondamentale.
Recensioni degli utenti
Nothomb Amélie-16 dicembre 2010
E' il primo libro che leggo di quest'autrice e sono molto contenta di averla conosciuta così per caso. Con una prima lettura può apparire noioso e banale invece c'è un lavoro molto intenso per quanto riguarda la psicologia dei personaggi.
Causa di forza maggiore-1 dicembre 2010
Per chi è appassionato di questa scrittrice non rimarrà deluso dalle aspettative, anche se possiede meno "impeto" rispetto ai suoi precedenti romanzi. Rimane comunque una lettura di buon intrattenimento.
Causa di forza maggiore-29 ottobre 2010
La scrittura è piana, linda, dallo stile un po’ artificioso, snob quanto basta, perfetta per la storia, citazioni rock e letterarie qui e là. I cattivi sfumano in lontananza, come i soldi in banca. I buoni non si sa chi siano. La trama fluisce nelle personalità liquide di Olaf e Sigrid. Che si riempiono i calici ad ogni ora
Notomber -30 settembre 2010
Ascesa e caduta di una scrittrice di successo. Una Nothomb annoiata ed esaurita taglia e ricuce periodi e frasi già utilizzate in contesti differenti da altri suoi racconti. Una storia di furto d'identità che lei stessa si affretta a terminare come fosse solo un abbozzo di idea, e non un libro in attesa di pubblicazione. Libri così escono solo come "quindicesima-sedicesima" pubblicazione di una scrittrice infaticabile che perde il controllo della propria insonnia, contorcendosi nei continui stereotipi della propria serpentina immaginazione. Una Nothomb stanca perfino di se stessa. Figuriamoci noi.
nothombiano-12 settembre 2010
siamo in pieno stile nothombiano... meno "forte" rispetto ad altri suoi capolavori ma lettura comunque interessante e originale